«Continua a ripetere i loro nomi, lavorava con loro da anni. Ora è sotto choc».

Parla di quanto successo nella notte tra mercoledì e giovedì scorso Deborah, la cognata di Andrea Giardin Gibin, caposquadra sopravvissuto alla strage di Brandizzo (Torino). Nell’incidente un treno ha travolto e ucciso 5 operai che stavano lavorando sulla strada ferrata.

«Forse l'istinto gli ha permesso di salvarsi – continua la donna –, dato che appena ha visto la luce del treno si è buttato dall'altra parte». Ora l'uomo si trova nella sua casa di Borgo Vercelli, e sia lui che la moglie non parlano coi giornalisti né escono di casa. «Continua a ripetere i nomi dei suoi compagni – ribadisce la parente –. Ci hanno detto di non fagli vedere nessun telegiornale, e assolutamente niente social. In questo momento non ha bisogno di ricordare nulla di quanto avvenuto».

Il sopravvissuto «dovrà essere seguito da psichiatri e psicologi per un po' di tempo: ieri è stato tutto il giorno sotto osservazione all'ospedale di Chivasso, anche con farmaci», conclude la donna. Il caposquadra lavorava alla Sigifer da circa otto anni. Con lui anche i 5 colleghi travolti dal convoglio mentre stavano sostituendo i binari.

(Unioneonline/v.f.)

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