Prima la cabina di regia, poi il Consiglio dei ministri che varerà il decreto con le nuove misure per contenere la quarta ondata di Covid evitando allo stesso tempo chiusure generalizzate, che con il Natale alle porte bloccherebbero la ripresa economica e darebbero il colpo di grazia al turismo invernale.

In otto Regioni sale la percentuale di posti letto occupati, mentre in Friuli, con incidenza di 317 casi ogni 100mila abitanti, ricoveri al 17% e terapie intensive al 15%, sono stati superati tutti i parametri che fanno scattare la zona gialla.

L’impianto del provvedimento è delineato, modello 2G alla tedesca per la vita sociale e doppio binario del certificato verde. Un Super Green pass per vaccinati e guariti, che potranno accedere a ristoranti, locali, cinema, teatri, piscine, palestre, stadi. Un Green pass ottenibile anche con tampone per accedere ai luoghi di lavoro, a treni e aerei.

"Non ci possiamo più permettere - dice il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini - di tornare alla stagione dei lockdown e dei ristori". Il più duro è Brunetta: "Chi non vuole vaccinarsi - ribadisce il titolare della Pubblica Amministrazione - dovrà fare casa e lavoro perché altrimenti metterebbe in pericolo gli altri".

Non si è espresso Salvini, che mantiene una posizione attendista. Ieri ha visto i governatori del Carroccio, che sono fra quelli che più spingono sulla misura, lo hanno convinto che la stretta è necessaria.

Non tutto è deciso, la cabina di regia dovrà sciogliere due nodi fondamentali. Da quando scattano le nuove misure (due ipotesi sul tavolo, lunedì prossimo o il primo fine settimana di dicembre). E la fascia a partire dalla quale si applicherà il super Green pass: l’ala rigorista del governo e anche molte regioni la vorrebbero far scattare a prescindere dal colore, dunque anche in zona bianca. Parte del governo e altre regioni ritengono invece che le misure debbano scattare dalla zona gialla in poi.

La sintesi spetta come al solito a Mario Draghi. Tutti sciolti invece i nodi politici sulle altre due misure che verranno introdotte con il decreto: la riduzione della durata del Green pass, da 12 a 9 mesi, e l’introduzione dell’obbligo della terza dose per i sanitari e il personale delle Rsa.

Non dovrebbero arrivare, almeno per il momento, né l’obbligo vaccinale per altre categorie (si parlava di personale scolastico, forze dell’ordine e dipendenti della Pa) né una riduzione della durata dei tamponi (da 48 a 24 ore l’antigenico, da 72 a 48 il molecolare).

Alcune Regioni hanno chiesto anche l’obbligo delle mascherine all’aperto in zona bianca. Lo fa sapere l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato: “L’ipotesi delle mascherine all’aperto è stata messa dalle Regioni sul tavolo nel confronto con il governo, è una misura che andrebbe adottata subito in tutta Italia a prescindere dai colori”. Misura richiesta soprattutto in vista della festività, quando si verificheranno senz’altro diversi assembramenti per via dello shopping.

(Unioneonline/L)

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