"Infangano me per colpire il governo".

Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, colpito dalle polemiche sullo stipendio quasi triplicato (da 62mila a 150mila euro annui), risponde alle accuse: la misura, dice, non è retroattiva e soprattutto l'aumento non lo ha deciso lui.

"Sono sconvolto, mi stanno infangando - si difende in un'intervista alla Stampa - Finora mi hanno colpito per la mia attività professionale, adesso invece mi attaccano anche sul piano personale e questo mi ferisce e mi addolora".

Lo fanno, secondo lui, perché "l'Inps è sempre stato un Istituto molto politicizzato e vedo che si tende a sovrapporre la sua attività a quella dell'esecutivo": dunque "attaccano me per attaccare il governo, è esattamente quello che penso. Nello Stato i dirigenti di seconda fascia prendono 150mila euro, quelli di prima fascia 200mila. Il presidente dell'Inps, fino adesso, 60mila euro, ma di che cosa stiamo parlando?".

"Perché se il presidente dell'Istat (Gian Carlo Blangiardo, ndr) prende 240mila euro non si scandalizza nessuno?", si chiede.

"Quando ti dicono che prendi i soldi e non è vero che cosa dovresti fare? L'unica cosa - prosegue Tridico - sarebbe querelare, però non è il mio stile, non sono abituato a lavorare così". A chi lo invita a dimettersi risponde: "Non ci penso proprio, essendo false tutte le accuse perché dovrei?".

(Unioneonline/D)
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