Porterà le conseguenze delle sevizie commesse dal padre tutta la vita il bimbo che nel 2024, a soli 5 mesi, fu salvato dalle violenze del genitore mentre si trovava ricoverato nella pediatria di Padova per un grave problema respiratorio.

La conferma l'ha fornita la perizia medico legale depositata in incidente probatorio davanti al gip dagli specialisti incaricati di verificare la condizione del bambino, dopo quell'inferno.

Lesioni gravi e permanenti al cavo orale, hanno affermato i medici, ricordando che per quei danni il piccolo dovette subire anche un intervento chirurgico molto invasivo. Sulle responsabilità del padre i magistrati avevano già pochi dubbi, perché l'uomo, oggi 23enne, dopo i primi sospetti venne ripreso dalle telecamere piazzate dalla polizia nella stanza d'ospedale che documentarono le sevizie: è stato filmato in più occasioni mentre infilava in profondità le dita nella bocca del piccolo.

L'ipotesi investigativa è che l'uomo mirasse a causare problemi permanenti al figlio, così da ottenere in futuro sussidi e aiuti pubblici per le sue condizioni. Il giovane - che fu arrestato in flagranza di reato dalla polizia - aveva solo un piccolo precedente per truffa, e non risulta avesse mai lavorato.

In questa storia terribile, la moglie del 23enne (che ha un altro figlio) non ha avuto alcuna responsabilità. La donna aveva detto agli investigatori di non essersi mai accorta di cosa facesse il marito quando si avvicinava al lettino. Il padre del bambino era finito in carcere nell'ottobre 2024, e ne è uscito il gennaio scorso. La sua linea di difesa è che non pensava di fare del male al figlio, ma eseguiva quelle manovre - con la mano avvolta in una garza - solo per cercare di aiutare il piccolo a respirare meglio. Una tesi a cui la Procura, che sarebbe prossima a chiederne il rinvio a giudizio, non ha mai creduto.

Le immagini delle telecamere della polizia, che hanno ripreso chi entrava e usciva dalla stanza del bambino dal 24 al 26 ottobre del 2024, lasciavano pochi dubbi. L'indagine era scattata perché i medici dell'azienda ospedaliera si insospettirono vedendo che il neonato, nonostante le cure appropriate che gli somministravano, invece di migliorare peggiorava il proprio stato. E ciò avveniva in concomitanza, o subito dopo le visite in stanza dei familiari

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