Ieri il premier Conte ha convocato un vertice straordinario sulla scuola: presenti i ministri Azzolina, De Micheli e Speranza, oltre al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e al commissario Domenico Arcuri.

Ancora tante le incognite: il timore che la crescita dei contagi possa compromettere la riapertura prevista per il 14 settembre, l'1 il via ai recuperi), il ritardo nella consegna dei banchi e nella predisposizione, da parte di alcuni enti locali, degli spazi in cui tenere le lezioni, le critiche dei sindacati, le difficoltà sul servizio di trasporto degli studenti.

Ieri sono partiti i test sierologici sul personale, ma anche qui è polemica: in molte Regioni mancano i kit per i medici di famiglia che devono somministrarli, inoltre alcuni sindacati medici chiedono che i test vengano effettuati nelle scuole e nelle Asl, non negli ambulatori.

Unica certezza (ed è una delusione per alcune regioni che speravano in una deroga), il Cts ha ribadito che sui mezzi di trasporto deve restare il metro di distanza. Resta dunque un rebus non di poco conto la questione di come i ragazzi debbano raggiungere la scuola. "Le Regioni avevano da tempo sollecitato una strategia nazionale a riguardo", spiega il coordinatore degli assessori regionali ai Trasporti Fulvio Bonavitacola.

In un contesto così caotico, alcune regioni si muovono autonomamente. E' il caso della Campania, con De Luca che non è d'accordo sulla misurazione della temperatura a casa e ha deciso di acquistare termoscanner da assegnare agli istituti scolastici per fare in modo che la temperatura venga misurata all'ingresso.

(Unioneonline/L)
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