"La Procura di Firenze sta facendo emergere fatti eclatanti. Ne esce un quadro preoccupante per l'università italiana. L'ordinanza cautelare mostra un sistema di controllo sui corsi universitari basato su logiche di appartenenza e mai sul merito. A tavolino si decideva chi doveva entrare e chi no".

Lo ha affermato in un'intervista Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione, parlando del caso dei presunti concorsi truccati per le cattedre di Diritto tributario.

Tra i docenti coinvolti anche Valerio Ficari, ordinario all'università di Sassari e supplente a Tor Vergata: i fatti contestati non riguardano però l'ateneo isolano ma la sua attività in una commissione a Roma.

Cantone ricorda che quando fu lui a sollevare il problema ricevette molte lettere di professori indignati. "Mi scrissero: 'Fuori le prove'. Quello universitario è un mondo suscettibile e capace di grandi difese corporative. Il rapporto professionale padre-figlio, ricorrente di per sé, in facoltà è forte".

Per combattere questo malcostume, continua il presidente dell'Anac,"da febbraio stiamo lavorando con la ministra Fedeli a uno specifico focus del Piano anti-corruzione sull'università che, come sempre, punterà sulla prevenzione. Un ruolo attivo dei responsabili anti-corruzione, presenti in ogni ateneo. Dovranno vigilare sulle incompatibilità, ovviamente sui concorsi, soprattutto sugli incarichi professionali esterni e sulle consulenze".

Cantone lancia inoltre un'idea sulle commissioni universitarie: "In ogni commissione, per un'abilitazione, per un concorso, dovrebbe entrare una personalità esterna al mondo accademico. Perché non immaginare uno scrittore a giudicare, insieme agli altri, una prova di Letteratura italiana? Un medico, un ingegnere e un avvocato nello loro discipline? Nessuno vuole sminuire il mondo accademico, ma la contaminazione è un valore. Non conosco una categoria più gelosa delle proprie libertà dei magistrati, eppure nelle commissioni di concorso in magistratura ci sono proprio i docenti universitari".

FEDELI: "UN GARANTE IN OGNI ATENEO" - "Costituirsi parte civile contro i professori corrotti e individuare dentro ogni ateneo un responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione. Questo, nella loro autonomia, dovrebbero fare gli atenei".

Valeria Fedeli
Valeria Fedeli
Valeria Fedeli

Anche il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli è intervenuto sulla vicenda dei concorsi truccati. parlando della collaborazione con l'Anac e della figura del responsabile anti-corruzione che nei singoli atenei "avrà la stessa funzione che ha questa figura dirigenziale nelle amministrazioni centrali".

"Dovrà essere un dirigente, anche lo stesso direttore generale, scelto tra personalità di elevata qualificazione professionale e priva di incompatibilità come la presenza in commissioni o altri conflitti di interesse. E dovrà dare garanzie di indipendenza dalla sfera politica e istituzionale", ha continuato.

(Redazione Online/F)

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