Meritocrazia: una parola poco usata e ancora meno praticata, come dimostra anche il recente scandalo delle cattedre di Diritto Tributario assegnate a tavolino, in cui sono coinvolti diversi docenti universitari, tra questi un sassarese.

"Il merito è la coesistenza tra pari opportunità, libera espressione delle proprie potenzialità e riconoscimento". La definizione, quasi scientifica, è data da Maria Cristina Origlia, che di talento si occupa da vicino da almeno cinque anni. Milanese, 45 anni, è vicepresidente del Forum della Meritocrazia, un'associazione no-profit autonoma e apolitica operativa in Italia dal 2012. Assieme a 14 consiglieri, tutti volontari, lavorano per "promuovere una cultura più democratica nel Paese".

Il merito, dice a L'Unione Sarda, "non è solo una scelta vincente ma necessaria".

Perché necessaria?

Perché, in confronto al resto d'Europa, siamo tra i Paesi che meno valorizzano chi ha delle capacità. Il dato lo abbiamo ricavato grazie all'analisi di sette pilastri: pari opportunità, qualità del sistema educativo, attrattività per i talenti, regole, trasparenza, mobilità e libertà. Lo abbiamo chiamato "meritometro", un indicatore scientifico che abbiamo presentato anche in Senato e che sarà utilizzato per produrre politiche adeguate.

A proposito di pari opportunità non trova che il concetto stoni con il merito derivante da una laurea conseguita in una prestigiosa università privata?

Forse una volta era così, ma le garantisco che oggi la situazione è diversa. Sempre più aziende cercano studenti e ricercatori laureati anche in università statali. Il merito è personale, è la capacità di essere aperti al mondo, flessibili. E queste abilità non provengono da un "indottrinamento" da atenei privati: sono assolutamente trasversali.

Maria Cristina Origlia, vicepresidente del Forum della Meritocrazia
Maria Cristina Origlia, vicepresidente del Forum della Meritocrazia
Maria Cristina Origlia, vicepresidente del Forum della Meritocrazia

Perché il talento non basta?

Perché senza un ecosistema meritocratico in cui possa trovare espressione e riconoscimento, serve a poco e finirà per cercare soddisfazione altrove. Ed è con questo obiettivo che abbiamo organizzato per oggi, a Milano, "La giornata del Merito", che si può seguire in streaming sul nostro sito e sui social con l'hashtag #IoMerito: dopo anni di lavoro abbiamo sentito l'esigenza di uscire dalla nicchia dei nostri primi progetti per promuovere, tutti insieme, la dignità dell'impegno e il valore delle persone.

Il Forum della Meritocrazia che tipo di attività svolge?

Noi cerchiamo di agire su due fronti: il fronte alto e istituzionale, attraverso incontri e monitoraggi tra università e imprese. Ma anche quello basso: manteniamo un collegamento diretto con gli studenti e i lavoratori, per sensibilizzarli sull'argomento e renderli più esigenti in tema di regole e trasparenza.

Una missione possibile?

"Noi pensiamo di sì: in questi cinque anni, seppure con lentezza, qualcosa si sta muovendo. Forse, a dare un'accelerazione, è la situazione difficile che stiamo vivendo dal punto di vista economico: è evidente che soprattutto al giorno d'oggi le persone giuste nei posti giusti sono necessarie. Continuare con certi metodi fa male a tutti.

Angelica D'Errico

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