Roma, il mistero delle ossa: il fratello di Emanuela Orlandi incontra i pm VIDEO
Già iniziate le analisi sui resti trovati durante i lavori alla Nunziatura apostolicaPietro Orlandi e tutta la famiglia hanno sempre combattuto per ottenere la verità sulla fine di Emanuela, la 16enne svanita nel nulla a Roma nel 1983. Tra false informazioni, depistaggi, e quant'altro, il giallo potrebbe essere a una svolta.
Nella sede della Nunziatura apostolica in Italia, ossia l'ambasciata del Vaticano a Roma, durante alcuni lavori sono state ritrovate delle ossa - a una prima analisi parrebbero appartenere a una donna - e ora le autorità indagano per capire se si tratti di Emanuela oppure di Mirella Gregori, l'altra ragazzina scomparsa sempre nella capitale nello stesso anno.
"Il Corpo della Gendarmeria è prontamente intervenuto sul posto, informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le Autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione nella vicenda", fa sapere il Vaticano.
Mentre il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ha delegato la polizia scientifica e la squadra mobile della Questura per stabilire con certezza l'età e la datazione della morte.
Pietro Orlandi finora non ha rilasciato dichiarazioni, invece l'avvocato della famiglia, Laura Sgrò, ha fatto un breve commento per anticipare che chiederà alle autorità di capire come mai dal ritrovamento di alcune ossa sia nato il collegamento con il caso di Emanuela e come mai si indaghi per omicidio. "Vogliamo anche sapere quando le ossa sono state trovate - ha aggiunto - e da chi".
A questo proposito, il fratello di Emanuela incontrato, assistito proprio dall'avvocato Sgrò, pm che si stanno occupando del caso.
"Un incontro per capire che cosa sta succedendo. La procura sta facendo attività di indagine e aspettiamo
fiduciosi gli esiti. Speriamo di avere risposte certe in tempi ragionevoli".
(Unioneonline/s.s.-D)
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