Più di 100 trattori sulla A1 all'altezza di Orte, nel Viterbese, dove il casello è stato chiuso per circa due ore provocando la congestione della circolazione.

Sale così la protesta degli agricoltori che hanno intenzione di procedere a oltranza con il loro presidio e si dicono pronti ad andare a Roma «per protestare anche lì, vicino ai palazzi del potere», annuncia Antonio Monfeli, organizzatore della protesta sulla A1.

Manifestazioni anche in altre città italiane contro le scelte che penalizzano l'agricoltura e il made in Italy e per contestare l'aumento anche del costo delle materie prime. A Orte la situazione più difficile con il blocco del casello. Gli iniziali 60 mezzi agricoli, con le ore sono diventati più di 100. I mezzi pesanti si sono fermati intorno alla rotatoria che si trova di fronte al casello, impedendo di fatto sia l'accesso che l'uscita dall'autostrada. Al centro della rotatoria è stata allestita una cucina da campo. Intorno alle 14,30 il casello è stato chiuso per poi essere riaperto dopo le 16. 

L'obiettivo è la richiesta al governo di un piano agricolo nazionale che includa un pacchetto di proposte attuabili in tempi rapidi, tra cui una maggiore flessibilità relativamente al reperimento della manodopera e l'applicazione di precise regole di reciprocità nei confronti della concorrenza estera.

Il governo Meloni, dice dal canto suo il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, postando la sua posizione in un lungo intervento su Facebook «è dalla parte degli agricoltori, senza se e senza ma».

Le politiche dell'Unione Europea, «avallate dai Governi che ci hanno preceduto», scrive Lollobrigida, «sono state semplicemente folli. Hanno fatto scelte tese a diminuire la produzione e le terre coltivate in cambio di sussidi sempre più bassi, utilizzando la sostenibilità ambientale come una clava». L'Italia, sottolinea ancora Lollobrigida in merito a uno dei temi centrali delle proteste in Europa, «ha mantenuto i benefici sul carburante agricolo e non ha intenzione di cambiare questa scelta» mentre sull'esenzione Irpef era intervenuto già nei giorni scorsi sottolineando che non è utile all'agricoltura in quanto favorisce i redditi milionari. «Invece dei 248 milioni di Irpef per lo Stato, ne abbiamo messi 300 per il fondo emergenze», aveva detto Lollobrigida.

Sul tema delle proteste sarebbe «l'ennesimo errore ignorare le istanze degli agricoltori», secondo l'Europarlamentare Paolo De Castro per il quale l'Ue viene percepita come «nemica» per i troppi provvedimenti che hanno messo sotto accusa la categoria. «Senza l'adesione convinta dei nostri agricoltori e dell'intero sistema agroalimentare - sottolinea De Castro - qualsiasi prospettiva di neutralità climatica diventa irrealizzabile». Pronto a incontrare gli agricoltori che protestano il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. 

(Unioneonline/D)

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