È stato arrestato nel pomeriggio un 29enne di origini marocchine - Mouner Elaoual - perché accusato di associazione finalizzata al terrorismo internazionale e istigazione a delinquere, dato che secondo gli investigatori che hanno seguito il caso era impegnato nella promozione nel nostro Paese di idee vicine alla propaganda jihadista.

Questo sarebbe avvenuto attraverso la chat "Zello" in cui si dichiarava portavoce dell'Isis in Italia e rilanciava notizie dell'agenzia dello Stato islamico "Amaq", oltre a inneggiare agli attentati commessi in Germania, Svezia e Francia.

Le manette sono scattate durante un'operazione dei carabinieri del Ros di Torino. Secondo il gip del capoluogo piemontese, il 29enne era "un soggetto estremamente pericoloso, che sta attualmente svolgendo un'importante opera di proselitismo e incitamento ad azioni violente".

Per lui si sono aperte le porte del carcere; era arrivato in Italia in modo irregolare nel 2008 e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, era riuscito a conquistarsi la fiducia di due italiani, madre e figlio, tanto da "farsi ospitare per nove anni e da essere da loro considerato quasi alla stregua di un figlio adottivo".

Dal settembre 2016 era nel mirino delle forze dell'ordine.

LE INTERCETTAZIONI - La procura di Torino ha anche individuato messaggi in cui il 29enne esaltava le nefandezze dell'Isis: "Noi vogliamo Medina, Mecca, Gerusalemme, la Casa Bianca e Roma, con il permesso di Allah e non soltanto Siria", scriveva il giovane augurandosi che gli eventuali "traditori" fossero messi "nello spiedino del kebab" e dati ai cani "dopo averli arrostiti".

Inoltre, invitava i "fratelli" a "sgozzare" gli infedeli "bruciandoli e facendoli a pezzi e rendendo le loro vite impossibili".
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