Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e Autostrade per l’Italia hanno sottoscritto un accordo con cui, a seguito del crollo del Ponte Morandi di Genova, si definisce la procedura avviata dal ministero nell’agosto 2018 per grave inadempimento agli obblighi di manutenzione e custodia della rete autostradale da parte del concessionario Aspi.

Nella tragedia, avvenuta il 14 agosto del 2018, persero la vita 43 persone.

L’intesa chiude il procedimento di contestazione contro Aspi, che avrebbe potuto portare alla revoca della concessione autostradale.

L'accordo recepisce integralmente le condizioni definite in occasione del Consiglio dei ministri del 14 luglio del 2020, che prevedeva alcuni impegni, tra cui l'esecuzione da parte della società di misure per la collettività per 3,4 miliardi di euro e investimenti per 13,6 miliardi sulla rete. Di questi ultimi 2,5 miliardi di euro saranno stanziati per manutenzioni straordinarie da effettuare entro il 2024, nonché per il potenziamento delle attività di vigilanza e controllo, l’implementazione di sistemi informatici a supporto della gestione della mobilità, l’aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del Concessionario, l’accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’Autorità di regolazione dei trasporti, con una significativa moderazione della dinamica tariffaria su tutta la rete autostradale

L'atto transattivo tra il ministero e la società diventerà efficace dopo la registrazione presso la Corte dei Conti. Atlantia, che a giugno aveva sottoscritto l'accordo per la cessione dell'intera partecipazione di Aspi al consorzio costituito da Cdp Equity, The Blackstone Group International Partners e Macquarie European Infrastructure Fund 6.

(Unioneonline/F)

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