Un incontro di più di otto ore tra il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, e il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi.

Pietro è stato sentito come persona informata sui fatti” nell’ambito della nuova inchiesta aperta dal Vaticano sulla scomparsa di Emanuela e ha riferito di aver fatto anche «nomi eccellenti». Forse il giorno più importante negli ultimi 40 anni per far luce su una scomparsa ancora oggi avvolta nel mistero.

«Ho percepito la volontà di fare chiarezza, lo stesso Diddi mi ha detto che il Papa gli ha dato mandato di indagare a 360 gradi e non fare sconti a nessuno, e questo per me è già una cosa positiva», ha detto Pietro.

«Ho parlato di tante cose, ho fatto nomi eccellenti. Dalla famosa trattativa Capaldo al trasferimento di Emanuela a Londra, di pedofilia, degli screenshot dei messaggi di cui siamo entrati in possesso. Finalmente, dopo 40 anni ho potuto sfogarmi, mi hanno ascoltato e hanno accettato tutto quello che avevo da dire. Ho fatto i nomi delle persone che secondo me dovrebbero interrogare, anche di alti prelati come il cardinale Re che stava sempre a casa nostra e altri personaggi eccellenti. Questo è un momento importante perché a qualcosa deve portare, dopo le mie dichiarazioni ci devono essere delle risposte».

Ancora: «Lui (Diddi, ndr) mi ha assicurato che le indagini andranno avanti sino alla fine, mi ha detto che hanno già ascoltato diverse persone e hanno dei documenti su cui lavorare. Io ho sottolineato che sicuramente ci sono delle responsabilità interne al Vaticano, ho ribadito il fatto che io sono convinto che Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco siano stati e siano a conoscenza di quanto avvenuto e forse c’è stato un cambiamento nella volontà e hanno deciso di fare chiarezza».

La cosa più importante che Orlandi ha raccontato e su cui bisogna fare chiarezza: «Quella di Londra, del racconto del gendarme sui famosi quattro cardinali, per fare capire che in Vaticano nel 1983 la pedofilia era accettata, quindi era una cosa su cui indagare e non devono esserci protezioni per nessuno».

(Unioneonline/L)

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