Papa Francesco in pellegrinaggio sulle tombe di due sacerdoti simbolo della storia della chiesa contemporanea, entrambi "scomodi" e fuori dagli schemi.

La prima tappa del pontefice è stata Bozzolo, in provincia di Mantova - ma diocesi di Cremona - dove è sepolto don Primo Mazzolari, prete e partigiano, morto nel 1959, definito dal Santo Padre "non una singolare eccezione, ma uno splendido frutto della comunità, sebbene non sia stato sempre compreso e apprezzato".

Quindi Bergoglio si è recato a Barbiana, in provicia di Firenze, per una preghiera sulla tomba di don Lorenzo Milani, religioso morto nel 1967 dopo una vita consacrata all'insegnamento, non senza attriti con le alte sfere ecclesiastiche. "Non posso tacere - ha detto il Papa rendendogli omaggio - che il gesto che ho oggi compiuto vuole essere una risposta a quella richiesta più volte fatta da don Lorenzo al suo vescovo. E cioè che fosse riconosciuto e compreso nella sua fedeltà al Vangelo e nella rettitudine della sua azione pastorale".

Poi l'appello a seguire il suo esempio, "ridando ai poveri la parola, perché senza la parola non c'è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani. Ed è la parola che potrà aprire la strada alla piena cittadinanza nella società, mediante il lavoro, e alla piena appartenenza alla Chiesa, con una fede consapevole".

(Redazione Online/l.f.)
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