È durata pochi minuti la prima udienza del processo di secondo grado, davanti alla corte d'Assise d'Appello di Roma, per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a calci e pugni in piazza Oberdan a Collefetto (Roma) la sera del 6 settembre 2020 dopo essere intervenuto a difesa di un suo amico aggredito da alcune persone del posto.

A causa del collegio dei giudici "precario", il procedimento è stato aggiornato al prossimo 27 aprile.

Nel processo di primo grado che si è celebrato a Frosinone sono stati condannati all’ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a 21 anni Mario Pincarelli e a 23 anni Francesco Belleggia.

Tutti ritenuti colpevoli di avere colpito Willy alla testa, al collo, al torace ed all'addome, anche quando il ragazzo era svenuto a terra. Per i fratelli Bianchi è scattato l'ergastolo in quanto esperti dell'arte marziale estrema Mma e pertanto - ha ritenuto la corte - perfettamente consapevoli del fatto che i loro colpi potevano essere mortali. La Corte d'assise di Frosinone ha ritenuto che i fratelli Bianchi avessero agito con l'intenzione di uccidere.

I nuovi avvocati di Marco e Gabriele Bianchi puntano sulla presunta inattendibilità delle testimonianze che hanno incastrato i due fratelli. Molti dei testimoni, sostengono, erano ubriachi quella sera e quindi non possono avere ricordi nitidi dell’accaduto.

Sostengono inoltre che l’autopsia non abbia fatto chiarezza su quale sia stato il colpo mortale che ha ucciso Willy e chiedono alla Corte d’assise d’appello di rivalutare i campioni raccolti dal medico legale. Ancora, ricostruiscono in maniera diversa la scena del crimine, coinvolgendo maggiormente gli altri due imputati Belleggia e Pincarelli.

Ultimo elemento su cui basano il ricorso è il «clima ambientale» in cui si è celebrato il processo, a loro avviso «inquinato» dalla sovraesposizione mediatica. I giudici, sostengono i legali, sarebbero partiti con una sorta di pregiudizio sui due imputati.

«Siamo convinti che l'impianto accusatorio reggerà anche nel processo di appello - afferma l'avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy -. La questione è legata alle condanne all'ergastolo: ci aspettiamo la conferma dell'affermazione delle responsabilità degli imputati».

(Unioneonline/L)

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