Neonati sepolti, la madre arrestata: «Volevo averli vicino». Dopo il secondo parto il fidanzato ha dormito da lei
Conferenza stampa degli inquirenti per fare il punto sul duplice omicidio di cui è accusata Chiara Petrolini, 22 anniChiara Petrolini, la 22enne di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, avrebbe seppellito in giardino il suo primo bimbo appena partorito, perché «lo voleva tenere vicino a sé». Per questo gli inquirenti, scoperti i primi resti ad agosto e sospettando una seconda gravidanza, sono tornati a scavare nel terreno, rinvenendo le spoglie dell’altro bebè.
È quanto ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, il colonnello Andrea Pagliaro, dopo l’arresto della giovane, deciso dalla Procura, con l’accusa di duplice omicidio. Quando sono state trovate le ossa «eravamo increduli», ha ammesso l'ufficiale nel corso di una conferenza stampa con il procuratore Alfonso D’Avino.
Dall’inchiesta continuano a emergere nuovi, raccapriccianti particolari: «Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà», ha scritto il procuratore nel comunicato sull'arresto di Chiara.
Come dopo il primo parto, prosegue il capo degli inquirenti, si è trattato «ancora una volta di una gravidanza nascosta, apparentemente al mondo intero, un parto a casa in solitaria, senza alcuna assistenza sanitaria, con successivo disfacimento della placenta nel water e seppellimento del cadavere nel giardino».
Ancora, il 12 maggio 2023, quando Petrolini avrebbe partorito il primo bambino (il secondo è venuto alla luce il 7 agosto scorso), i genitori e il fratello erano fuori ad un saggio di danza. E con le sue mani la ragazza avrebbe scavato una fossa per seppellire il corpicino.
Durante le gravidanze, spiegano ancora gli inquirenti, la giovane ha tenuto «una condotta incompatibile con il suo stato» e questo è emerso «soprattutto dalle informazioni raccolte dagli amici». La ragazza, infatti, «non ha mai disdegnato l'uso di sigarette elettroniche e con tabacco, anche accompagnato da assunzione di bevande alcooliche; da ultimo, dopo che travaglio era di fatto già iniziato, e nell'imminenza del parto, Chiara non ha neppure disdegnato l'uso di marijuana», ha affermato il procuratore, sottolineando che tali elementi sono «significativi» per la contestazione della premeditazione.
Quando alla giovane è stato chiesto dagli investigatori se voleva tenere i figli, lei ha risposto di sì: «Ha riferito che, tornati dagli Stati Uniti, avrebbe detto ai genitori che era incinta».
Per la prima gravidanza Chiara «ha detto che il bimbo era nato morto, e di essersi limitata a prenderlo e seppellirlo». Anche per il secondo parto ha raccontato la stessa cosa: che è nato morto, quindi avrebbe tagliato il cordone e lo avrebbe sepolto.
Sempre dagli accertamenti è emerso però che il bambino partorito il 7 agosto era nato vivo, in quanto aveva respirato. La morte è stata dovuta a uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale «in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali».
Il procuratore D’Avino ha anche spiegato che nella notte tra il 7 e l'8 agosto, dopo il parto, il fidanzato di Chiara Petrolini ha dormito dalla ragazza. Poi i due si sono rivisti in caserma, e quando lui ha preso atto che il figlio ritrovato il 9 nel giardino era suo i rapporti tra loro si sono chiusi. Ma come ha fatto il giovane a non accorgersi della gravidanza della ragazza? «Non lo sappiamo, è una delle cose che lascia perplessi di questa storia», ha risposto il magistrato.
Quanto al motivo per cui ha tenuto nascoste le gravidanze, Petrolini si è giustificata dicendo di aver avuto paura del «giudizio» delle altre persone.
(Unioneonline)