Morta stritolata nella fustellatrice: “Laila non era stata formata per usarla”
Ieri i funerali dell’operaia 40enne, c’era anche il console del Marocco
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Si è celebrato ieri il funerale di Laila El Harim, la 40enne di origini marocchine scomparsa lo scorso 3 agosto, stritolata da un macchinario all'interno dell'azienda di packaging Bombonette di Camposanto, nel Modenese.
Le esequie, col rito islamico, si sono svolte a Massa Finalese, alla presenza delle autorità locali e dei parenti della donna. C'era anche il console del Marocco arrivato da Bologna. A Bastiglia, dove El Harim viveva insieme al compagno e alla loro figlia piccola, è stata proclamata una giornata di lutto cittadino.
L’INCHIESTA – Secondo gli sviluppi dell'indagine aperta dalla Procura di Modena, la 40enne non sarebbe stata formata all'utilizzo della fustellatrice nella quale è rimasta incastrata e uccisa. Al momento sono sono due gli iscritti nel registro degli indagati, con l'ipotesi di omicidio colposo: il legale rappresentante e il responsabile alla sicurezza dell'azienda.
La Procura modenese ha disposto il sequestro del cellulare della 40enne con cui aveva scattato fotografie al macchinario, probabilmente a fronte di malfunzionamenti della stessa fustellatrice. Non è inoltre escluso che quelle foto le avesse inviate o mostrate ai tecnici competenti.
(Unioneonline/D)