"C'è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te".

Colpiscono le parole dell'ex brigatista Barbara Balzerani, durante un incontro al centro sociale Cpa di Firenze nel quarantennale di quel 16 marzo 1978, quando Aldo Moro fu rapito in via Fani dalla cellula Br di cui la Balzerani faceva parte, e la sua scorta trucidata (c'erano Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi).

Già il fatto che l'incontro fosse stato organizzato il 16 marzo, anniversario del quarantennale, aveva scatenato polemiche. Ma gli organizzatori si erano difesi, definendola una coincidenza.

In molti hanno però criticato la scelta di dare voce ai responsabili di quella strage non solo nel centro sociale, ma anche in tv.

"Un oltraggio ai morti - ha detto ieri il capo della polizia, Franco Gabrielli -. Riproporre ex terroristi in asettici studi televisivi, come se stessero discettando della quinta essenza della verità rivelata, credo sia un oltraggio per tutti noi e soprattutto per chi ha dato la vita e il sangue per questo Paese".

"Questi signori - aggiunge - erano delinquenti due volte perché non solo uccidevano, rapinavano, privavano agli affetti i familiari, ma cercavano in una logica di morte di sovvertire le istituzioni democratiche del Paese".

"È un pugno nello stomaco ascoltarli - ha scritto Rita Dalla Chiesa su Twitter - Soprattutto per chi, come me, quel periodo l’ha vissuto pesantemente nella mia famiglia".

"Se proprio dovevano essere intervistati - il post su Facebook di Mario Adinolfi - doveva accadere in carcere in una puntata di Franca Leosini".

MORO-BALZERANI - Già un paio di mesi fa la Balzerani aveva ironizzato su Facebook sui "fasti del quarantennale".

La figlia di Moro, Maria Fida, le aveva risposto con un video: "Che palle il quarantennale lo dico io, che non l’ho provocato ma subìto, non i brigatisti. Loro, dovrebbero solo starsene zitti".

(Unioneonline/D)

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