Sembra irremovibile. Non vuole saperne di andare a incontrare il padre al colloquio in carcere, Matteo Messina Denaro, che non avrebbe mai visto fin dalla nascita e che ha reso nonno.

E per il boss è una grande rammarico, in alcuni fogli sequestrati nel suo covo ha scritto “Perché Lorenza non vuole vedermi? Perché è arrabbiata con me?

Lorenza Alagna, 27 anni, protetta dalla cintura affettiva della famiglia materna, del compagno Nino e degli amici più intimi dopo aver letto i giornali online pieni delle foto e degli articoli sul padre, ai suoi parenti ha detto che non vuole vederlo.

La decisione della giovane donna, almeno per ora, è questa: quindi non andrà ai colloqui in carcere. Lorenza è l'unica figlia ufficiale del boss, e fino a circa 10 anni fa viveva nella casa della nonna paterna con la madre, Francesca Alagna, poi insieme hanno deciso di troncare gli stretti legami e andare a vivere altrove.

Lorenza, che porta il cognome materno, abita a Castelvetrano e ha partorito il figlio il 14 luglio 2021, non lo ha chiamato Matteo. La passione del mafioso per le donne è nota. Ha avuto diverse fidanzate anche durante la latitanza, almeno cinque quelle note, e tantissimi flirt. Da una di queste relazioni sarebbe nato un figlio, nei primi anni 2000, di cui però non si ha alcuna certezza.

«Quanto vorrei l'affetto di una persona e purtroppo questa persona non è presente al mio fianco e non sarà mai presente per colpa del destino...», aveva scritto su Facebook Lorenza, che conduce una vita come tutte le ragazze della sua età e che dopo il diploma al liceo scientifico si era iscritta all'Università.

Nel 2005 l'ex primula rossa della mafia trapanese aveva scritto ad Antonino Vaccarino, morto nel maggio 2021, politico dei misteri coinvolto in affari di mafia, massoneria, spionaggio: «Veda, io non conosco mia figlia, non l'ho mai vista, il destino ha voluto così, come posso sperare io in una favola? Nel dire ciò non sto piagnucolando non sono il tipo e ho già razionalizzato il tutto, voglio solo dire che, se ho ancora qualcosa da sperare, è che se anche la vita ha tolto a me per dare a mia figlia mi sta bene e, se così è, quello che mi è rimasto è ancora tanto e spero che si prenda tutto da me per darlo a lei. Se io le dovessi dire cosa si prova nel non conoscere i propri figli non saprei cosa dirle, posso però affermarle, con assoluta certezza, che essere genitore padre o madre che sia, e non conoscere i propri figli è contro natura». 

(Unioneonline/L)

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