Sono sempre più inquietanti i contorni dell’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù – 55 anni e vedova dal 2012 – che secondo le indagini sarebbe stata uccisa dalle due figlie Silvia e Paola Zani, e da Mirto Milani, fidanzato della prima. 

Un trio “criminale”, lo ha definito il gip del Tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci, con torbidi legami di dipendenza (pare che Mirto avesse una relazione anche con Paola). 

I tre, tutti arrestati, avrebbero deciso di uccidere Ziliani, scomparsa l'8 maggio proprio a Temù in Alta Vallecamonica e trovata morta esattamente tre mesi dopo tra la vegetazione vicino al fiume Oglio, per motivi di natura economica. "I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici", si legge nelle 38 pagine di ordinanza cautelare con riferimento alla decina di immobili di cui la vittima disponeva tra la città e la Vallecamonica.

LA DENUNCIA – Le due ragazze di 27 e 19 anni avevano denunciato la scomparsa della madre l'8 maggio alle 11.58: “Mamma è uscita per una passeggiata in montagna e non è più tornata”, aveva raccontato la 27enne. Avevano anche fatto un appello in tv, ma a quanto emerge dalle indagini venti giorni dopo la scomparsa parlavano già di macchine e vacanze: “Tanti soldi e poco sbatti… quella settimana lì poi scappiamo…. Possiamo andare praticamente in vacanza”.

Coinvolto anche Mirto Milani, identificato come il manipolatore delle sorelle Zani: “Non riuscendo per motivi caratteriali a contrastare la volontà materna, hanno preferito sopprimere la genitrice piuttosto che dissentire apertamente con lei circa la gestione di un cospicuo patrimonio immobiliare".

LE INDAGINI – L'autopsia sul corpo di Ziliani non aveva evidenziato segni di violenze e neppure fratture, ma dall'esame tossicologico sono emerse tracce di bromazepam, un composto benzodiazepinico. Quasi due mesi dopo la scomparsa Paola Zani, parlando con un'amica, spiegava di essere preoccupata perché con il computer sequestrato dalla Procura "Mirto su un canale crime ha fatto ricerche su come uccidere la gente, piante velenose, crimini perfetti, serial killer e torture".

"E' un'inchiesta indiziaria. La nostra è un'ipotesi che al momento riteniamo fondata grazie anche all'individuazione delle tracce di sostanze che probabilmente hanno determinato la causa della morte o contribuito alla sua determinazione", ha spiegato il procuratore capo di Brescia Francesco Prete. Secondo le indagini già a metà aprile i tre avevano cercato di avvelenare Laura Ziliani con una tisana al termine di una cena. "L'episodio in questione - scrive il gip - altro non è che il prodromo dell'omicidio".

L’arresto è scattato per il pericolo di reiterazione del reato da parte degli indagati "che - si legge agli atti - hanno dimostrato una non comune freddezza a dispetto della giovane età e dell'incensuratezza".

(Unioneonline/D)

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