Ok definitivo dell'Aula della Camera al disegno di legge che introduce il reato di tortura nell'ordinamento italiano.

Il testo è stato approvato a Montecitorio con 198 voti favorevoli, 35 contrari e 104 astenuti.

Pesanti le pene previste dal provvedimento: viene punito con la reclusione da 4 a 10 anni chiunque "con violenze o minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza, ovvero che si trovi in condizioni di minorata difesa".

12 ANNI LA PENA MASSIMA PER I PUBBLICI UFFICIALI - La pena può arrivare fino ai 12 anni, se a commettere il reato è un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, "con abuso dei poteri o in violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio".

LESIONI GRAVI O MORTE DELLA VITTIMA - In caso di lesioni personali gravi le pene vengono aumentate di un terzo, in quello di lesioni gravissime della metà.

Se invece "dal fatto deriva la morte quale conseguenza non voluta", si legge nel testo, "le pene sono aumentate di due terzi. Se il colpevole cagiona volontariamente la morte, la pena è dell'ergastolo"

DICHIARAZIONI OTTENUTE MEDIANTE TORTURA - L'articolo 2 del disegno di legge stabilisce inoltre che "le dichiarazioni o le informazioni ottenute mediante il delitto di tortura non sono utilizzabili" all'interno di un processo penale.

ESTRADIZIONI - Infine, la norma vieta le espulsioni, i respingimenti e le estradizioni di persone verso uno Stato qualora "sussistano fondati motivi di ritenere che, nei Paesi nei confronti dei quali queste misure amministrative dovrebbero produrre i loro effetti, la persona rischi di essere sottoposta a tortura".

(Redazione Online/F)
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