Nuovi terribili dettagli emergono nella ricostruzione della strage di Sassuolo dove due giorni fa Nabil Dahir, 38enne tunisino, ha accoltellato a morte l’ex compagna Elisa Mulas (43enne di origine sassarese), i loro due figli di 2 e 5 anni, e la suocera Simonetta Fontana, 63 anni, infine si è tolto la vita.

In un primo momento si era detto che a scoprire la tragedia fosse stato Enrico, fratello di Elisa, avvisato dalla scuola frequentata dalla primogenita della donna – avuta da una precedente relazione – quando nessuno si era presentato per ritirarla all’uscita. Adesso invece si sa che è stata proprio la bambina di 11 anni a dare l’allarme. Finite le lezioni nella classe di prima media, intorno alle 14, è tornata a casa in via Manin, dove con la mamma e i fratellini si era trasferita, come faceva ogni giorno. Ha suonato ma non ha avuto risposta, nessuno le ha aperto. Di sicuro c’era il nonno, 97 anni, affetto da demenza senile e allettato, ma anche i fratelli, la nonna. Invece oltre la porta nessun rumore. Quindi ha chiamato lo zio materno e il 112. Quando i poliziotti ed Enrico sono arrivati, l’hanno fatta allontanare e sono entrati nell’appartamento trovandosi davanti agli occhi i corpi martoriati.

La piccola è stata sistemata ora in una struttura protetta, il padre naturale ha perso la potestà genitoriale per decisione dei giudici anni fa.

(Unioneonline/s.s.)

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