Decine di persone oggi al lavoro per ripulire la scogliera di marna bianca di Scala dei Turchi, ad Agrigento, imbrattata dai vandali con della vernice rossa. 

Da stamattina si sono messi all’opera tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento ma anche numerosi volontari: "La Regione Siciliana - spiega il Governatore Nello Musumeci - si è subito attivata, assieme al Comune, con le sue strutture sul territorio, per mettere in sicurezza la Scala dei Turchi e ripulire l'area danneggiata, dopo il vile atto di vandalismo di ieri. Dalla Soprintendenza e dalla Protezione civile di Agrigento ricevo messaggi rassicuranti circa il ripristino della scogliera. Il materiale rosso sversato è riconducibile a ossido di ferro in polvere e questo non ha costituito per fortuna un grosso rischio". Quindi il ringraziamento a chi si è dedicato alla pulizia: "Li ringrazio tutti per il generoso atto di civismo e di scrupolosa responsabilità dimostrati".

(Ansa)
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IL RAID – I vandali si sono arrampicati sui gradoni di roccia di uno dei luoghi più belli e suggestivi della Sicilia, meta ogni anno di migliaia di visitatori da tutto il mondo tanto da essere stato proposto per la candidatura a patrimonio mondiale dell'umanità Unesco, imbrattando di rosso il promontorio immacolato al confine tra Realmonte e Porto Empedocle, la Vìgata dei romanzi di Andrea Camilleri.

I carabinieri hanno avviato immediatamente le indagini e il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un'inchiesta; il reato ipotizzato a carico di ignoti è di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico. La Scala dei Turchi è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico.

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IL CONTENZIOSO – Il fatto che sia stato usato ossido di ferro in polvere, facilmente eliminabile con acqua, potrebbe avvalorare l'ipotesi di un gesto dimostrativo per accendere nuovamente l'attenzione su una vicenda controversa. La Scala dei Turchi è stata infatti al centro di un lungo contenzioso giudiziario, che aveva portato anche al sequestro del sito da parte della magistratura, tra il Comune di Realmonte e il proprietario di alcune particelle, Ferdinando Sciabbarrà, come dimostrano in modo inoppugnabile alcuni documenti catastali che risalgono addirittura alle metà dell'800.

Sciabbarrà, nonostante una multa di quasi 10mila euro e un'inchiesta penale nei suoi confronti per occupazione di suolo demaniale e violazioni in materia di sicurezza e tutela di beni ambientali, si è visto restituire una parte della scogliera dal giudice che ha riconosciuto le sue ragioni. Di recente, attraverso il suo legale, Sciabbarrà si è anche dichiarato disposto a cedere le particelle di sua proprietà a condizione che sia istituita una riserva naturale. A questo punto l'ipotesi più accreditata è che la Scala dei Turchi venga acquisita definitivamente e interamente al patrimonio della Regione "impegnata da qualche anno assieme ad altre istituzioni - come sottolinea il presidente Nello Musumeci -, nella tutela e nella salvaguardia dell'integrità di questo meraviglioso angolo della Sicilia". 

(Unioneonline/D)

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