«Ho tentato di abbracciarla, lei ha rifiutato, era di spalle e l'ho colpita con un sasso».

Così, nell’udienza di convalida del fermo, Alessio Tucci, il 18enne di Afragola, ha confessato l’omicidio di Martina Carbonaro, 14 anni.

Tucci ha risposto alle domande della giudice Stefania Amodeo, che ha disposto la permanenza in carcere, alla presenza del suo avvocato Mario Mangazzo.

Il legale ha riferito che Tucci avrebbe colpito tre volte la ragazza. Quando Martina è stata chiusa coperta con degli arredi del locale diroccato dove poi è stato successivamente trovato il cadavere, non respirava più.

Il legale ha chiesto per il suo assistito il trasferimento in un altro carcere, diverso da Poggioreale, per evitare aggressioni da parte di altri detenuti

Così Mangazzo ha riferito ai giornalisti le dichiarazioni del suo assistito: «Lui ha cercato di abbracciarla, lei ha rifiutato quell'abbraccio e in seguito a questo comportamento, purtroppo, quando lei era di spalle l'ha colpita. Una volta e poi dopo, successivamente, ha sferrato un altro paio di colpi con questa pietra. Ha specificato che poi a un certo punto Martina non era più in vita. Lui ha girato il corpo e l'ha coperta con questi arredi che erano in questa casa abbandonata. In preda ad un raptus e perché non accettava la fine del rapporto».

A giudizio del legale «non c'è stato accanimento. Ci sono stati questi tre colpi e la ragazza poi ha perso i sensi quasi subito. Accanimento non c'è stato per il numero dei colpi inferti». Tucci ha riferito all'avvocato che «non riusciva a dormire, ha preso delle gocce. Comprensibilmente per lui non sono giorni facili, naturalmente, per questa cosa grave che ha commesso».

(Unioneonline/L)

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