L'Associazione nazionale famiglie emigrate (Anfe), uno dei principali enti di formazione professionale in Sicilia, dal 2010 al 2013 avrebbe ricevuto illecitamente contributi per 53 milioni di euro, erogati dalla Regione siciliana e dall'Unione Europea.

I fondi sarebbero dovuti servire per organizzare corsi di formazione, che in realtà non hanno mai avuto luogo.

Il denaro sarebbe stato utilizzato invece per l'acquisto di numerosi immobili intestati in parte a una società immobiliare, "La Fortezza".

Questa l'ipotesi di reato della magistratura, che ha dato l'ok a un blitz della Guardia di finanza di Trapani che portato al sequestro di beni per 2 milioni a Palermo.

Al centro della truffa, il presidente dell'associazione, Paolo Genco, e Baldassare Di Giovanni, titolare della "Fortezza", entrambi arrestati.

L'Anfe, nella quale lavorano 700 dipendenti, rischia la revoca dell'accreditamento dei fondi, mentre le lezioni potrebbero essere sospese.
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