Da un lato la libertà dei cittadini, dall'altro la ripartenza delle attività produttive, scandita secondo un preciso cronoprogramma che ovviamente è soggetto a variazioni a seconda dell'andamento del contagio.

Già a partire da oggi, 27 aprile, le prime ripartenze. Riguardano le aziende strategiche, industriali e produttive, "che esportano all'estero e rischiano di perdere altre quote di mercato". Si rimettono in moto anche alcuni cantieri: edilizia carceraria, scolastica e per il contrasto del dissesto idrogeologico.

Alle imprese è raccomandato il "rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza". Distanziamento e mascherine, le aziende dovranno presentare un'autocertificazione che passerà al vaglio dei prefetti.

Dal 4 maggio ripartono i cantieri privati, le imprese manifatturiere e delle costruzioni, oltre al commercio all'ingrosso relativo a queste filiere, quelle considerate meno a rischio dall'Inail. Riaprono anche bar e ristoranti, ma solo per attività da asporto.

Tappa successiva, il 18 maggio, quando riapriranno negozi al dettaglio, musei, mostre e biblioteche. Via libera anche agli allenamenti di gruppo per gli sport di squadra, sempre nel rispetto delle distanze. Sul campionato di calcio ancora non si è deciso, ha fatto sapere il premier Conte. Massima attenzione nei negozi, dove non si potrà sostare troppo tempo perché saranno a ingressi contingentati e bisognerà stare attenti ed evitare di toccare gli abiti. Non proprio lo shopping come siamo abituati a conoscerlo.

Dal 1 giugno, forse, un vero ritorno alla normalità. Riaprono tutte le attività "dedicate alla cura della persona" come barbieri, parrucchieri, centri estetici e centri massaggi. E riaprono anche bar e ristoranti, dove dovranno essere rispettate rigorosamente le distanze. Niente servizio al banco e meno tavoli. Alcuni comuni si stanno attrezzando per attutire le perdite di uno dei settori più colpiti: a Milano il sindaco Beppe Sala ha parlato di zone con limite di velocità a 30 chilometri orari e tavolini sulla carreggiata, al posto dei parcheggi auto.

Le scuole, ormai è ufficiale, non riapriranno sino a settembre, ma gli esami di Stato si terranno in presenza e non online. "Lavoriamo sugli esami del secondo ciclo in presenza. Siamo convinti di poterli garantire in sicurezza, il comitato tecnico scientifico ci ha dato il via libera", ha scritto su Facebook il ministro Lucia Azzolina. "In queste settimane - ha aggiunto - il governo non ha mai smesso di pensare alla scuola e non lo farà mai. Anche per questo vogliamo assumere, per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili, a partire dai precari". Il premier Conte ha annunciato un piano per l'assunzione nella scuola di 24mila precari.

(Unioneonline/L)

IL DISCORSO DEL PREMIER

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