Green pass, tabaccai sul piede di guerra: “Obbligo insensato, non finisce qui”
“Impensabile perdere minuti per un controllo a fronte di una vendita realizzata in pochi secondi”
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Tabaccai sul piede di guerra dopo l’ultimo Dpcm del governo, che ha reso noto l’elenco delle attività in cui, a partire dal primo febbraio, non sarà necessario mostrare il Green pass. Tra queste non ci sono appunto i tabacchini, in cui si può entrare solo con la versione “base” del certificato, quella ottenibile anche con tampone negativo.
“Contestiamo la decisione del governo e ribadiamo che no, non è possibile controllare la certificazione a tutti i nostri clienti. Non finisce qui”, afferma il presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso.
E “non è mancanza di volontà”, precisa, ma “è una questione del tutto pratica, i tabaccai sono spesso soli e di certo non possono allontanarsi dal bancone per controllare il Green pass sulla soglia”.
Secondo Risso è “impensabile perdere minuti per un controllo a fronte di una vendita realizzata in pochi secondi”, e “non si può assumere qualcuno solo per questo”.
Il risultato? “I clienti più affezionati sbufferanno ma attenderanno il turno, le persone di passaggio no, e andranno altrove. E noi perderemo più tempo per assolvere ad un obbligo insensato”.
Mastica amaro Risso: “C’è ancor più amarezza perché siamo tra le categorie che più hanno contribuito, con il loro lavoro, a mantenere in piedi l'economia del Paese in un momento di estrema difficoltà. Ma ancor di più ci dispiace per i nostri clienti che saranno costretti a fare la fila e con i quali ci scusiamo anticipatamente per le lungaggini che dovranno sopportare”, conclude, annunciando che “daremo battaglia”.
(Unioneonline/L)