Maria Angioni, ex pm che indagò sulla scomparsa di Denise Pipitone, è stata condannata a un anno di reclusione, pena sospesa, dal giudice monocratico di Marsala.

La magistrata sassarese era imputata per aver fornito false informazioni ai colleghi della Procura di Marsala denunciando depistaggi e omissioni nell'inchiesta sul sequestro della bambina, sparita nel nulla da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004.

L'accusa in aula era rappresentata dal pm Roberto Piscitello, che per l’imputata aveva chiesto due anni

«Angioni ha mostrato assoluto spregio della Giustizia, ha ingannato il pubblico ministero ed il giudice tutte le volte in cui ha preso la parola; ha presentato confusi documenti tanto sovrabbondanti quanto irrilevanti; ha mantenuto un comportamento ostinatamente calunnioso anche dopo la commissione del reato, infangando nei media la Polizia nei Mazara del Vallo» , ha detto lo stesso Piscitello al termine della requisitoria.

Dal canto proprio, l'avvocato Andrea Pellegrino, legale della Angioni, ha sostenuto in aula, prima della sentenza, che nelle azioni della sua assistita non c’è stato dolo: «Condivido l'irritazione del pm, ma in questo processo bisogna separare la fase delle dichiarazioni televisive da quelle rese all'autorità giudiziaria. Quando la Angioni, da indagata, venne ascoltata in procura, disse infatti: ‘Se gli atti dicono cose diverse dalle mie, valgono gli atti'».

(Unioneonline/l.f.)

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