Expo, Sala condannato a sei mesi: "Continuerò a fare il sindaco di Milano" VIDEO
"La sentenza non produrrà effetti sulla mia capacità di essere primo cittadino", commenta a caldo. L'accusa è di falso materiale e ideologicoSei mesi di reclusione, convertiti in pena pecunaria di 45mila euro.
Questa la condanna per il sindaco di Milano Beppe Sala, all'epoca dei fatti contestati amministratore delegato di Expo, nel processo milanese in cui era imputato per falso materiale e ideologico.
L'accusa, in particolare, è di aver retrodatato due verbali con cui, nel maggio del 2012, sono stati sostituiti due componenti della commissione di gara per l'assegnazione del maxi appalto per la Piastra dei servizi dell'Esposizione Universale del 2015.
Se il bando di gara fosse stato ripetuto, avrebbe messo a rischio la manifestazione internazionale.
Ora, precisa ai giornalisti poco dopo aver appreso la sentenza, non sta prendendo in considerazione l'ipotesi di dimettersi: "Questa sentenza non produrrà effetti sulla mia capacità di essere il primo cittadino di Milano. Assicuro i milanesi che continuerò a fare il sindaco per i due anni che restano del mio mandato".
"Una sentenza del genere - ha poi commentato amaramente - dopo sette anni, per un vizio di forma, allontanerà tanta gente per bene dall'occuparsi dalla cosa pubblica. I sentimenti che ho sono negativi: qui è stato processato il lavoro e io ne ho fatto tanto".
La procura aveva chiesto 13 mesi. Assolti gli altri tre imputati: Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde accusato di turbativa d'asta sulla gara d'appalto; Angelo Paris, ex manager di Expo e presidente della commissione aggiudicatrice accusato di tentato abuso di ufficio e Piergiorgio Baita, ex presidente della Mantovani, accusato del reato di tentato abuso di ufficio.
(Unioneonline/D)