Esortava alla jihad ed esaltava gli attentati terroristici, come quello di fronte alla ex sede di Charlie Hebdo del 2020, l'Imam del carcere di Alessandria.

Nei confronti dell'uomo, un detenuto di origini marocchine, i carabinieri del Ros hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura. E' ritenuto responsabile di istigazione a delinquere, in relazione ai delitti di terrorismo, nonché propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.

L’uomo invocava anche la distruzione del Vaticano ed esprimeva ammirazione per Osama Bin Laden e Mohammed Atta, definiti rispettivamente difensore dell'Islam e persona rispettosa dei principi più autentici.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Ros, il marocchino aveva anche più volte espresso la volontà di realizzare azioni di martirio in nome della jihad mediante attacchi terroristici con l'utilizzo di armi da fuoco, esplosivi o autoveicoli, manifestando anche risentimento

nei confronti dell'Autorità Giudiziaria, ritenuta responsabile della propria detenzione, con propositi ritorsivi verso il Tribunale di Torino.

L'uomo è ora detenuto presso la Casa Circondariale di Novara e i carabinieri del Ros hanno anche eseguito diverse perquisizioni.

L'attività è stata effettuata, in particolare, nei confronti di alcuni nordafricani detenuti in carcere ad Alessandria e della moglie del detenuto marocchino, una cinquantenne del Torinese. 

(Unioneonline/v.l.)

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