17 marzo 2010 alle 17:25aggiornato il 17 marzo 2010 alle 17:25
Eredità Agnelli, rigettatal’azione legale di Margherita
Dovrà pagare 32mila euro di spese legali. L’iniziativa della figlia dell’Avvocato era rivolta anche contro la madre Marella. E’ stata rigettata dal Tribunale di Torino.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'azione legale intentata da Margherita Agnelli contro la mamma Marella, Gianluigi Gabetti, Siegfried Maron e Franzo Grande Stevens per l'eredità dell'Avvocato, è stata respinta. Il giudice Brunella Rosso del Tribunale di Torino l'ha rigettata e ha condannata Margherita Agnelli a pagare in toto le spese legali pari a 32.000 euro.
LA CAUSA - La causa è durata quasi tre anni e ha avuto grande rilevanza mediatica. Il primo a parlarne è stato il Wall Street Journal, ma successivamente sono state pubblicate numerose interviste su quotidiani e settimanali italiani e stranieri. Con l'azione legale Margherita Agnelli de Palhen aveva chiesto l'annullamento dell'accordo sull'eredità del padre, da lei stessa firmato nel 2004 e aveva chiesto ai tre amministratori del patrimonio dell'Avvocato un rendiconto dei beni, sostenendo che questo avrebbe portato alla luce conti di altre società italiane e all'estero. La sentenza segna la vittoria del collegio di avvocati che hanno assistito sin dal primo giorno le controparti di Margherita: Paolo Montalenti e Marco Weigmann (Marella Agnelli), Berardino Libonati e Carlo Pavesio (Gabetti), Michele Briamonte e Andrea Gandini (Grande Stevens) e Sergio Carbone (Maron). Molto tormentata la strategia legale di Margherita, difesa inizialmente dallo studio Abbatescianni e dal legale svizzero Charles Poncet, ai quali si è poi aggiunto l'avvocato Vaccarella. A luglio del 2009 l'improvvisa decisione di cambiare gli avvocati, sostituiti dai fratelli Michele e Andrea Galasso e da Paolo Carbone. Proprio il padre di quest'ultimo, Vincenzo Carbone (primo presidente della Corte di Cassazione) aveva stabilito con una sentenza che la causa dovesse essere discussa in Italia, e non in Svizzera.© Riproduzione riservata