Parzialmente accolto il ricorso presentato dalle difese contro i sequestri disposti dalla procura di Torino nell'inchiesta che ruota intorno all'eredità di Gianni Agnelli. Il tribunale del riesame, secondo le prime informazioni, ha anche disposto la restituzione agli interessati di una parte delle carte acquisite dalla guardia di finanza. Il ricorso era stato presentato dai legali di John Elkann e del commercialista Gianluca Ferrero.

L'inchiesta della procura di Torino è stata aperta per l'ipotesi di reato di dichiarazione infedele dei redditi in relazione al trattamento fiscale, per gli anni 2018 e 2019, che Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli, percepiva dalla figlia Margherita in virtù di accordi presi nel 2004 nel quadro della successione ereditaria.

Le difese hanno affermato che la quantità di materiale preso in consegna dalla guardia di finanza era sproporzionata rispetto all'ipotesi di reato. Il tribunale ha annullato parzialmente il decreto di perquisizione messo a punto dalla Procura. Dalla lettura del dispositivo si ricava che i giudici hanno mantenuto in vigore il sequestro di alcuni documenti relativi alle proprietà di Marella Caracciolo (morta il 23 febbraio 2019 a 92 anni).

«Siamo ovviamente soddisfatti perché è stato affermato un principio giuridico del quale eravamo molto convinti – il commento degli avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re, legali di John Elkann -. Il tribunale ha accolto pressoché integramente il nostro ricorso, disponendo la restituzione della quasi totalità del materiale sequestrato. Manteniamo la nostra tranquillità e la piena fiducia nel lavoro dei magistrati».

(Unioneonline/D)

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