Erdogan a Roma per incontrare il Papa: le proteste dei curdi
Roma blindata per la visita ufficiale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, arrivato nella Capitale ieri sera intorno alle 19 con un volo partito da Istanbul.
Il leader turco è arrivato in Vaticano, dove ha incontrato Papa Francesco.
Al centro del dialogo tra i due la questione di Gerusalemme, riconosciuta come capitale di Israele da Donald Trump, tra le proteste dei Paesi mediorientali.
Il loro colloquio a porte chiuse è durato circa 50 minuti. Erdogan ha ringraziato il Pontefice per "l'interesse".
Al termine del faccia a faccia, il Santo Padre ha donato all'ospite un medaglione con un angelo della pace che, ha spiegato, "strangola il demonio della guerra", un acquaforte del 1600, che ritrae la Basilica di San Pietro quando c'erano ancora due campanili, e una copia di "Laudato Si'".
Erdogan invece ha regalato a Francesco una panoramica di Istanbul in ceramica e alcuni libri di Gialal al-Din Rumi, teologo musulmano sunnita e poeta mistico di origine persiana.
Il presidente turco era accompagnato dalla moglie e da una delegazione di circa 20 persone, tra cui 5 ministri (Esteri, Energia, Relazioni con l'Europa, Economia e Difesa).
Presente anche la figlia di Erdogan, Esra (moglie del ministro dell'Energia).
CAPITALE BLINDATA - Il leader turco ha incontrato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Paolo Gentiloni.
Ingente lo schieramento di forze dell'ordine per garantire la sicurezza del Capo di Stato: per l'occasione sono stati mobilitati 3.500 agenti.
All'interno della "green zone", che va da San Pietro a piazza del Popolo fino al Colosseo e al Circo Massimo, sono stati vietati gli assembramenti.
LA MANIFESTAZIONE CURDA - Intanto centinaia di manifestanti filo-curdi si sono riversati a Castel Sant'Angelo per protestare contro quello che hanno definito lo "sterminio" del loro popolo.
"Speriamo che il Pontefice gli dica di fermare questo massacro", dicono dal palco poco prima degli scontri con la polizia in tenuta antisommossa, in cui una persona è rimasta ferita.
Già ieri invece cinque cittadini curdi sono stati bloccati mentre tentavano di entrare in piazza San Pietro, all'Angelus, con bandiere curde.
ERDOGAN: "A MACERATA È STATO TERRORISMO" - Alla vigilia della partenza Erdogan ha parlato delle relazioni diplomatiche tra la Turchia e il nostro Paese: "Con l'Italia i nostri rapporti sono eccellenti", ha detto il Capo di Stato.
Con Roma, ha spiegato, "lavoriamo insieme per la pace e stabilità del Mediterraneo e siamo alleati in ambito Nato. Aggiungo che il volume di scambi commerciali tra i nostri due Paesi ha toccato i 30 miliardi di dollari"
Il presidente turco ha anche commentato l'attacco di sabato a Macerata, dove Luca Traini, un 28enne vicino agli ambienti dell'estrema destra, ha sparato a sei migranti.
Secondo il leader turco, questo raid è "un attacco razzista, non diverso da episodi di attacchi a moschee luoghi legati alla religione islamica. Abbiamo visto quanto accaduto in Myanmar. Dinanzi a questi episodi è obbligatorio mostrare una reazione decisa".
SALVINI: "OSPITARE ERDOGAN È UN ATTO DI SOTTOMISSIONE" - A proposito della visita di Erdogan a Roma è intervenuto Matteo Salvini: ''Ospitare l'estremista turco Erdogan in Italia è un vergognoso atto di sottomissione. Con la Lega al governo è chiaro che la Turchia non entrerà mai in Europa, altrimenti l'islamizzazione sarebbe compiuta'', ha detto il leader della Lega, che su Twitter ha ribadito la sua contrarietà a un potenziale ingresso turco nell'Unione europea.
(Unioneonline/F-D)
L'ARRIVO DAL PRESIDENTE MATTARELLA:
L'INCONTRO CON IL PAPÀ:
LA PROTESTA CURDA: