Potrebbe arrivare nelle prossime ore la svolta sulla morte di Dario Angeletti, professore associato dell'Università della Tuscia ucciso probabilmente con un colpo di pistola ieri pomeriggio a Tarquinia, in provincia di Viterbo.

Grazie ai video di alcune telecamere, che da lontano inquadrano il parcheggio dove Angeletti è stato trovato cadavere (seduto al posto di guida, con la cintura di sicurezza ancora allacciata e insanguinato), c’è un sospettato.

Una telecamera, posizionata poco distante dal punto del piazzale in cui è stata trovata la macchina della vittima, potrebbe aver ripreso un secondo veicolo arrivare o andare via. Per terra gli investigatori hanno trovato segni di frenata della macchina della vittima. Non si esclude, dunque, che Angeletti abbia tentato di scappare. 

I militari stanno scavando nella vita del docente 50enne e sono al lavoro per ricostruire come e con chi ha trascorso le sue ultime ore. Accertamenti saranno eseguiti anche sul cellulare per risalire agli ultimi contatti. Intanto, forse già domani, sarà eseguita l'autopsia sul corpo di Angeletti. L'esame autoptico stabilirà con esattezza quale sia la causa della morte e se la ferita alla testa riscontrata sul cadavere sia stata provocata da un colpo d'arma da fuoco non ancora trovata. 

Angeletti, figlio di un medico di Tarquinia, era sposato e aveva due figli. Era molto conosciuto e stimato nella cittadina della Tuscia dove viveva e lavorava. Dal 2010 insegnava ecologia applicata e tutela dell'ambiente marino al polo universitario di Civitavecchia. Il suo lavoro si svolgeva anche nel laboratorio di ecologia e centro ittiogenico sperimentale alle Saline di Tarquinia, a poca distanza dal posto dove il suo corpo è stato trovato senza vita. 

(Unioneonline/D)

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