Discute con lo steward per il bagno: imprenditore cacciato per sempre dai voli Ryanair
Carlo Chiaravalloti, 59 anni: «Soffro d’ipertensione e prendo diuretici, mi stavo sentendo male»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Bandito dai voli Ryanair per aver chiesto di usare la toilette per motivi di salute».
Protagonista Carlo Chiaravalloti, 59 anni, imprenditore di Buccinasco e titolare di due società di costruzioni. Il fatto risale a martedì 21 marzo.
Chiaravalloti era sull’aereo che da Orio al Serio doveva portarlo a Timisoara, in Romania, tratta che per lavoro fa molto spesso.
«Soffro d’ipertensione e prendo diuretici – ha raccontato al Corriere della Sera -. Per questo, acquisto sempre lo stesso posto, 1A o 1C, il più vicino alla toilette, nonché il servizio priority. Martedì, durante il volo, mi sono appisolato. Mi ha svegliato l’annuncio dell’atterraggio e il divieto, da lì in avanti, di alzarsi. Tuttavia, proprio in quel momento, ho avvertito l’effetto del diuretico e la necessità non rimandabile di usare la toilette. Davanti a me c’era lo steward che stava sistemando il bagno. Mi sono rivolto a lui».
L’assistente di volo gli ha detto che no, non era possibile muoversi. E i toni si sono ben presto alzati. «Mi ha risposto in modo sgarbato. Gli ho detto che avevo la documentazione medica e che davvero rischiavo di perdere il controllo della situazione. Lui mi ha detto che non gli interessava. A quel punto, gli ho detto: “Sei proprio uno str...”. Lui mi ha chiesto di ripetere cosa avevo detto e poi mi ha indicato la toilette in fondo all’aeromobile».
All’aeroporto di Timisoara è salita sull’aereo la polizia romena. «Mi hanno chiesto i documenti e ho dovuto raccontare l’episodio della toilette. Poi mi hanno scortato fuori». Il giorno successivo la scoperta di essere finito a vita sulla blacklist Ryanair «a causa del suo comportamento molesto», recitava la comunicazione. Non ha potuto prendere neanche il volo già prenotato per tornare in Italia: «All’imbarco mi hanno fermato. Ho perso un appuntamento a Milano per un contratto da 3 milioni di euro».
L’imprenditore ora vuole fare causa e chiedere un risarcimento.
(Unioneonline/D)