Quando mancano 20 giorni a fine settembre, data entro la quale secondo il governo sarà immunizzato con ciclo completo l’80% della popolazione over 12, ci sono ancora dieci milioni di italiani che non hanno fatto neanche una dose, e dunque non hanno alcuna protezione contro il Covid.

Non sono tutti irriducibili no vax, molti sono incerti e timorosi. Le prossime due settimane saranno decisive per recuperare almeno una gran parte di quello zoccolo duro che a nove mesi dall’inizio della campagna si tiene ancora ben distante dai vaccini.

La mossa dell’obbligo non è esclusa, ora si inizia a pensare a un obbligo graduale, per step, come avvenuto con il Green pass. Priorità nel caso sarebbe data a quelle categorie che hanno più contatti con il pubblico.

Figliuolo, nella sua ultima visita a Piacenza, ha rinnovato l’invito a presentarsi negli hub: “Ci sono ancora troppe persone esitanti, ad esse va il mio appello accorato. Andate subito nei centri vaccinali, si può fare anche senza prenotazione”.

GLI OBIETTIVI –  Quello dell’80% a fine settembre dovrebbe essere raggiunto, siamo già al 74,m a tra gli esperti si fa strada l’idea che non basti e dunque si punta al 90%.

Il ministro Speranza ha sottolineato che “non c’è un numero magico” da raggiungere, ma ha anche ribadito che il governo valuterà una serie di fattori, “la percentuale dei vaccinati, il quadro delle varianti, l’effetto della riapertura delle scuole e della ripresa delle attività”, e sulla base di quelli prenderà le sue decisioni “nell’interesse esclusivo del Paese”.

Salvini? "Pensi quello che vuole - dice Speranza - noi faremo gli interessi del Paese continuando la campagna vaccinale con grande determinazione. La nostra linea è molto chiara e molto netta andremo avanti con il green pass e se sarà necessario valuteremo l'obbligo".

I NUMERI – Dei dieci milioni che mancano all’appello ci sono 1,7 tra i 12 e i 19 anni. Ma qui la campagna procede senza intoppi, nell’ultima settimana quasi 200mila si sono presentati negli hub. Dunque è un numero destinato ad assottigliarsi.

Anche nella fascia 20-49, con più di 5 milioni senza neanche una dose, si prevede una riduzione sensibile, se non altro come conseguenza dell’ulteriore estensione del Green pass a una serie di attività lavorative.

Preoccupano di più i 3,5 milioni di over 50 non vaccinati. Sono soggetti a rischio, e per loro la campagna è partita prima. Non sarà facile scalfire questo zoccolo duro. Sono 1,8 milioni i 50-59enni, quasi un milione i 60-69enni, quasi 550mila i 70-79enni e poco più di 250mila gli over 80.

Soggetti che difficilmente saranno recuperati come dimostra l'andamento delle somministrazioni: negli ultimi 7 giorni si sono vaccinati con la prima dose 82mila persone tra i 50 e i 59 anni e altre 40mila tra i 60 e i 69, meno di 18mila al giorno.

(Unioneonline/L)

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