David e Daniel, uccisi mentre giocavano. Il padre: “Io ai domiciliari per un po’ di droga, il killer libero di sparare”
La rabbia e il dolore di Domenico Fusinato, disperato per la morte dei figlioletti per mano di un 34enne armato alle porte di Roma
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Dolore, sgomento e rabbia dopo la tragedia avvenuta ad Ardea, in provincia di Roma, dove un uomo di 34 anni ha sparato in mezzo alla strada, uccidendo un anziano e due fratellini – David e Daniel Fusinato, di 5 e 10 anni – che giocavano, per poi barricarsi in casa e suicidarsi al momento del blitz delle forze dell’ordine.
Distrutti i familiari dei due bimbi, a cominciare dal padre, Domenica Fusinato, che subito dopo gli spari è accorso in strada e, mentre i soccorritori cercavano di salvare la vita dei piccoli, ha gridato: "A me per un po' di droga mi tengono ai domiciliari e questo con la pistola nessuno lo controllava, e guardate cosa ha fatto".
Secondo alcuni testimoni al momento degli spari che hanno raggiunto i fratelli Fusinato all’interno del comprensorio di Colle Romito, stavano giocando in strada anche altri bambini.
Sconvolta per l’accaduto anche la nonna materna dei due bimbi, Sonia di Gennaro. "Sono morti stringendo la mano del padre", ha raccontato ai cronisti. "L'ambulanza è arrivata troppo tardi, ci ha messo mezz'ora – ha aggiunto la donna -. Erano due bambini educati e rispettosi. Daniel, il più grande, aveva solo 9 e 10 in pagella. Ieri era venuto a casa mia e stava andando via senza salutarmi. Invece è tornato indietro e mi ha voluto dare un bacetto".
(Unioneonline/l.f.)