Concordia, gli ufficiali prima dell'urto:"Siamo troppi vicini, questo è pazzo"
Al processo per il naufragio all'isola del Giglio, il pm fa ascoltare la registrazione fatta dalla scatola nera dei commenti in plancia dopo l'ordine di Schettino di procedere con l'inchino. Ascoltato come teste il primo ufficiale Ciro Ambrosio.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"E' troppo vicino, questo è pazzo!". Questa una delle frasi registrate dalla scatola nera della Costa Concordia, durante il tragico inchino del gennaio 2012, costato la vita 32 passeggeri. A pronunciarla, qualcuno, in plancia, mentre il comandante Francesco Schettino era a cena e la guardia era tenuta dall'ufficiale Ciro Ambrosio, che stava eseguendo l'ordine impartito dallo stesso Schettino di andare a fare l'inchino sotto costa all'isola del Giglio. La registrazione, dove si odono anche risate di sarcasmo in sottofondo, è stata fatta ascoltare in aula nel teatro-tribunale di Grosseto, in occasione della nuova udienza del processo. Nell'occasione, il pm Leopizzi ha interrogato in qualità di testimone lo stesso Ambrosio. "Sono qua a testimoniare per rispetto dell'autorità giudiziaria e per rispetto dei morti della Costa Concordia", ha spiegato l'ufficiale entrando in aula. "Io ho già chiarito tutto - ha aggiunto - e sono uscito dal processo patteggiando 1 anno e 11 mesi". "Ma sono l'unico - ha voluto precisare - a cui è stata riconosciuta l'attenuante specifica di essersi prodigato per dare soccorso ai passeggeri e portare in salvo le persone".
LA TESTIMONIANZA - "La carta nautica" su cui era segnata "la rotta per l'accostata al Giglio non era adeguata, c'era segnato il passaggio a 0.5 miglia dall'isola, ma era
insufficiente, è una carta generica, non è particolareggiata". Questa la testimonianza di Ambrosio sul banco dei testimoni, rispondendo al difensore di Schettino, avvocato Donato Laino. L'adeguatezza o meno delle carte di bordo è tra i motivi di discussione del processo. Ambrosio ha anche detto che sulla carta "alcuni punti furono cancellati dopo l'impatto con gli scogli per avere una carta nautica chiara: riportando i punti nave c'era un pasticcio di punti e dopo l'impatto la carta ci serviva per vedere se dare
fondo alle ancore e dove sarebbe andata la nave".