Conclave, Cardinali alla terza votazione: attesa per la nuova “fumata”
Questa mattina due scrutini andati a vuoto. Migliaia di fedeli in attesa in piazza San Pietro(Ansa)
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Secondo giorno di Conclave per l’elezione del 267esimo Papa.
I 133 cardinali elettori si sono ritrovati alle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare messa e lodi nella Cappella Paolina. A seguire ritiro in Sistina per recitare l'Ora media e procedere poi alle prime due votazioni. La prima fumata dieci minuti prima di mezzogiorno è stata nera, a significare che il secondo e il terzo scrutinio del Conclave sono andati a vuoto.
La seconda fumata è prevista per le 19, ossia al termine della terza e quarta votazione. A meno che il nuovo Papa non venga eletto alla terza: in quel caso l’orario sarà anticipato intorno alle 17.30.
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Per il nuovo Papa occorrerà il consenso di almeno 89 confratelli, un quorum mai così alto. Che però dovrebbe essere raggiunto tra oggi e domani, come vorrebbe la tradizione degli ultimi cinque conclavi.
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LA GIORNATA:
Seconda fumata nera – Poco prima di mezzogiorno la seconda fumata nera, significa che anche il secondo e il terzo scrutinio sono andati a vuoto. I cardinali ora andranno a pranzo a Santa Marta per riunirsi nuovamente nel primo pomeriggio.
Tagle supera Parolin – In attesa delle nuove votazioni del conclave i bookmaker internazionali aggiornano le previsioni sul prossimo Papa: protagonista ancora una volta il testa a testa tra Luis Antonio Tagle e Pietro Parolin. Questa volta, però, è avanti il cardinale filippino, offerto a 3 dai betting analyst di William Hill contro il 3,50 del segretario di Stato vaticano. Resiste a 6 la "coppia" italiana formata da Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, mentre sale da 5 a 9 il ghanese Peter Turkson. Il balzo in quota più considerevole è quello di Jean-Marc Aveline, "protetto" di Bergoglio: il francese nuovo Pontefice si gioca ora a 18, in netto calo rispetto al 33 di sei giorni fa. A spuntare nell'elenco dei bookmaker è anche lo statunitense Robert Francis Prevost, in ascesa ma al momento ancora un outsider a quota 50.
Re: «Confido in stasera» – «Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all'inizio del Conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi». Lo dice il cardinale decano Giovanni Battista Re a Pompei sottolineando che il nuovo Papa «prima di tutto dovrà cercare di rafforzare la fede in Dio in questo nostro mondo caratterizzato dal progresso tecnologico ma sotto l'aspetto spirituale abbiamo notato un po' un 'dimenticare Dio'». Quindi «c'è un bisogno di un risveglio».
Attesa per la fumata – I cardinali elettori, dopo la messa e la preghiera, sono attualmente nella Cappella Sistina per il secondo scrutinio di questo conclave. Se non ci sarà a breve la fumata (in questo caso solo se bianca) vorrà dire che anche questo voto non ha raggiunto il quorum di 89 e quindi si procederà al terzo scrutinio, al termine del quale, alla fine della mattinata, intorno alle 12, ci sarà in ogni caso una fumata, sia essa bianca o nera.
La prima fumata nera – Ieri fumata nera dopo il primo confronto tra i 133 cardinali arrivati da settanta Paesi diversi nel conclave più globalizzato della storia per scegliere la nuova guida della Chiesa cattolica. Europei, asiatici, africani, americani, e persino dalla lontana Oceania, i porporati hanno sfilato nella più solenne delle processioni, poi prima collettivamente e dopo, uno ad uno, hanno giurato sul Vangelo non solo di essere fedeli, per chi verrà eletto, al ruolo di Pontefice, ma anche l'assoluta segretezza rispetto a tutto ciò che avviene tra quelle mura.
L’Extra Omnes – Alle 17.45 l’Extra Omnes, fuori tutti, pronunciato dal Maestro delle Cerimonie, monsignor Diego Ravelli. Le porte della Cappella Sistina si sono chiuse, lasciando tutto il mondo nell’attesa e nella più totale ignoranza degli eventi, una sensazione completamente inedita nel mondo dei social e, nelle situazioni più segrete, delle fonti e le soffiate. In Piazza San Pietro 45mila persone hanno atteso il primo esito, previsto per le 19: sono rimaste col naso all’insù per altre due ore. Rispetto al conclave del 2013, iniziato alla stessa ora di quest'anno, la fumata ha ritardato di un'ora e venti (nel 2013 era arrivata alle 19.41).
La lunga meditazione – A pesare stavolta potrebbe essere stata la lunghezza della meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa, 45 minuti, e poi il fatto che i cardinali, oltre ad essere diciotto in più, rispetto all'ultimo conclave, nella maggior parte sono neofiti e diversi di loro non parlano italiano. Quindi le operazioni di voto hanno preso decisamente più tempo. Sono ben 108 i cardinali che vivono il loro primo Conclave, per qualcuno di loro è la prima volta anche nella Sistina.
I favoriti – Come atteso dunque, solo un primo test per contarsi e per verificare quali sono i pesi di ingresso per i favoriti. Le indiscrezioni continuano ad evidenziare in pole position Pietro Parolin, ma crescono Francis Prevost, Jean-Marc Aveline; restano saldi in cima al toto-Papa anche Pierbattista Pizzaballa e Matteo Zuppi. E poi ci sono gli outsider dei quali si parla poco ma che hanno una grande stima all'interno del collegio dei cardinali, come l'ex capo dei salesiani Angel Fernandez Artime.
- IN AGGIORNAMENTO –
(Unioneonline)