Non ce l’ha fatta Celeste Palmieri. La donna, 56 anni, è morta ieri sera in ospedale: al mattino il marito da cui si stava separando, Mario Furio, agente della polizia penitenziaria in pensione, le ha sparato nel parcheggio di un supermercato, per poi salire sulla sua automobile e togliersi la vita con la stessa pistola.

La donna, ferita gravemente alla testa, è stata ricoverata in condizioni disperate ed è morta qualche ora dopo nel reparto di rianimazione del policlinico di Foggia dove era stata trasferita in elisoccorso. A casa la attendevano cinque figli.

Lui indossava il braccialetto elettronico, ma non è bastato. L'apparecchio alle 11.00 ha segnalato ai carabinieri la presenza dell'uomo, che era sottoposto a divieto di avvicinamento, nelle vicinanze della donna. I militari hanno subito avvertito la donna e dirottato sul posto una pattuglia. Lei ha avuto il tempo di dire loro che il suo dispositivo (che dovrebbe allertare la vittima quando il suo persecutore si avvicina troppo) non aveva suonato, ma che lei aveva incrociato il marito al supermercato e lo aveva visto uscire quando lei era dentro.

Poi tutto si è svolto nel giro di pochissimo. Mentre la donna stava raggiungendo la sua automobile nel parcheggio del supermercato con le buste della spesa, l'uomo le si è avvicinato e le ha sparato più volte ferendola a morte. Poi, mentre la pattuglia arrivava sul posto, ha raggiunto la sua vettura e si è sparato con la stessa arma.

Tutto è avvenuto davanti a tantissima gente che affollava il supermercato. In molti hanno sentito gli spari che hanno suscitato il panico tra i presenti, poi il silenzio e i segni della tragedia sull'asfalto. Celeste Palmieri aveva denunciato più volte il marito perché, racconta chi conosce la coppia, veniva continuamente minacciata. Per questo lui era stato sottoposto al divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico. I servizi sociali del comune le avevano anche proposto di trasferirsi con i figli in una località più sicura ma lei aveva rifiutato, voleva restare nel suo paese.

A quanto si è appreso, l'uomo era in quiescenza dal 2017 e non si sa come si sia procurato l'arma che ha utilizzato.

Sgomento da parte dei tanti testimoni, tra clienti del supermercato e personale. «Non ho capito nulla. Ho sentito tantissime sirene, ma solo una volta all'esterno ho realizzato cosa fosse accaduto», dice uno dei dipendenti. «Non la conoscevo ma non si può morire così. Ogni giorno una donna viene uccisa. È una mattanza», dice un'anziana con gli occhi gonfi di lacrime.

(Unioneonline)

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