"Di quella vicenda non sapevo assolutamente nulla”.

Il cardinale di Pattada Angelo Becciu risponde, a margine del processo sulla gestione dei fondi della Santa Sede, sulla vicenda di Emanuela Orlandi, la 15enne scomparsa nel 1983 in circostanze misteriose in Vaticano.

Negli ultimi giorni hanno fatto discutere le rivelazioni dell’ex procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo: nel 2012, ha raccontato, due emissari vaticani si erano offerti di “fare il possibile” per rivelare dove si trovava Orlandi.

Ma in cambio volevano qualcosa dalla magistratura italiana, ossia la riesumazione del corpo del boss della Banda della Magliana, Enrico “Renatino” De Pedis, nella basilica di Sant’Apollinare (dove era scomparsa Emanuela) per eliminare dalla chiesa a due passi da Piazza Navona a Roma “un cadavere troppo ingombrante” la cui scoperta aveva causato forte imbarazzo in Vaticano.

Nel 2012 Becciu, oggi prefetto emerito della Congregazione delle cause dei santi, era sostituto in Segreteria di Stato. Eppure, a suo dire, “quelle cose le ho lette sui giornali".

IL PROCESSO IN CORSO – Quanto all’udienza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato in cui Becciu è indagato per peculato e abuso d'ufficio "il Tribunale ha oggi disposto la trascrizione delle dichiarazioni videoregistrate nel corso degli interrogatori, in adesione alle richieste delle difese, che a gran voce avevano richiesto la più trasparente verifica di quanto emerso nelle indagini", spiegano gli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo.

"È stata poi ribadita l'autorizzazione alle difese ad estrarre copia dei supporti informatici sequestrati, finora non rilasciata dal Promotore di Giustizia, e non la sua mera consultazione, inidonea a garantire appieno i diritti di difesa", proseguono. "Attendiamo la decisione sulle ulteriori questioni preliminari già poste e non ancora decise dal Tribunale - sottolineano i due legali -, fra le quali il deposito integrale delle videoregistrazioni, senza gli omissis decisi a sorpresa dai Promotori e mai indicati nei verbali, nella speranza di un celere avvio del processo entro binari di massima legalità". "Quando e se il processo entrerà nel merito – concludono - potremo finalmente dimostrare l'assoluta innocenza del Cardinale da ogni accusa e la sua totale correttezza istituzionale".

(Unioneonline/D)

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