Corrotto e spregiudicato.

È così che i giudici hanno definito Roberto Formigoni nelle 719 pagine di motivazione della sentenza che ha condannato l'ex presidente della Regione Lombardia a sei anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici.

Per le toghe non gli è riconoscibile alcuna attenuante per "gravi fatti posti in essere per un lungo periodo di tempo, con particolare pervicacia".

IL PROCESSO - Lo scorso 22 dicembre l'ex governatore è stato condannato in primo grado a sei anni per corruzione.

La sentenza è stata emessa nell'ambito del processo per le presunte tangenti pagate dalla fondazione Maugeri e dall'Ospedale San Raffaele, in cambio delle quali Formigoni avrebbe garantito - attraverso atti di giunta - rimborsi indebiti per prestazioni sanitarie.

Cade invece l'accusa di associazione a delinquere per la quale i pm avevano chiesto 9 anni.

SEI MILIONI DI EURO - Per il tribunale di Milano, che oggi ha presentato le motivazioni, sono sei milioni di euro "le utilità corrisposte a Formigoni in esecuzione dell’accordo corruttivo, tra il 2006 e il 2011".

Benefici che vengono "suddivisi in macrocategorie per comodità espositiva: imbarcazioni, vacanze di Capodanno, villa in Arzachena - località Li Liccioli, denaro contante, finanziamento elettorale di 600mila euro".

(Redazione Online/D)

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