L'ultimo nella lunga lista dei camici bianchi strappati alla vita e alla professione dal Covid-19 è Gino Fasoli, medico che aveva prestato servizio ad Emergency e a Medici senza frontiere, rientrato in ospedale dalla pensione per l'emergenza coronavirus e morto ieri sera.

Sono così 24 i medici morti dall'inizio della pandemia, il 50% medici di famiglia. "Se ci siamo nascosti, come dice qualcuno, perché moriamo?". La domanda, non proprio retorica, è quella che si fa Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg). "Questa lista di medici eroi è la vergogna di questo paese - rimarca Scotti - siamo stati lasciati soli e senza dispositivi di protezione individuale. Come categoria siamo i più colpiti e nessuno si domanda il perché. La risposta è che siamo in prima linea come gli infermieri in ospedale, siamo noi a contatto con i pazienti".

(Unioneonline/v.l.)
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