"Se mio figlio è morto, è perché Dio lo ha chiamato. La colpa non è mia, ho semplicemente fatto quello che lui, attraverso la Bibbia, mi chiede per essere un buon cristiano".

A parlare è il papà del bambino di cinque mesi morto a Scandiano dopo una circoncisione fatta in casa. Intervistato da Il Resto del Carlino, il 40enne ghanese ammette: "Sì, la circoncisione l'ho fatta io, come ho fatto con gli altri due figli più grandi: una l'avevo praticata in Ghana, l'altra in casa a Scandiano, proprio come in quest'ultimo caso".

È la Bibbia, spiega, a imporre la circoncisione dei figli: "Lo dice chiaramente: l'Esodo, il quarto capitolo, versetto 26, parla chiaro. La cultura ebraica ce lo impone, Dio stesso ce lo impone, è un passaggio necessario per aspirare all'aldilà".

E ancora: "Ho visto Dio in sogno, mi ha chiesto di fare la circoncisione. Ho pregato, proprio come avevo fatto nelle due precedenti operazioni, ma non ho capito cosa ci sia stato di sbagliato questa volta".

L'uomo racconta anche di aver portato il bambino in ospedale, per effettuare la circoncisione in piena sicurezza: "I medici mi hanno detto di no, che lo possono fare solo per motivi di salute, non per ragioni religiose".

L'uomo ora rischia conseguenze pesanti per il gesto compiuto, ma non sembra preoccuparsene: "Perché qualcuno dovrebbe intervenire? Questo dolore appartiene alla mia famiglia, non ad altri. Parliamo di una cosa privata, così deve rimanere".

(Unioneonline/L)
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