Alessia Pifferi ha riferito ai suoi avvocati il nome del padre della piccola Diana, la sua bimba di un anno e mezzo che ha fatto morire di stenti lasciandola da sola in casa a Milano per sei giorni. La donna è in carcere per omicidio volontario e ha precisato che l’uomo non ha neanche mai saputo della gravidanza perché, quando la 37enne l’ha scoperta stava riallacciando la relazione con il suo ultimo compagno, il fidanzato di cui in questi giorni ha chiesto più volte.

Ora gli inquirenti potrebbero convocare il padre. "Il nostro ruolo è quello di assistere processualmente la signora e di rappresentare in modo corretto e rispettoso la sua persona - sottolineano gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria - Questo ci obbliga, anche in nome del segreto professionale e delle regole deontologiche, a mantenere il riserbo su una serie di informazioni che emergono dai colloqui in carcere e dallo svolgimento della nostra attività".

(Unioneonline/s.s.)

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