Assalto sull’Aurelia: la rapina organizzata tra Sardegna e provincia di Grosseto?
I milioni di euro in transito in Toscana sarebbero da tempo un obiettivo delle “batterie” sarde, ma anche di pregiudicati campani, in odore di camorraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una banda con supporto logistico in alcune località del Livornese e sostenuta dalla criminalità organizzata (per il reperimento di armi e mezzi), una banda capace di usare informazioni e piani che altri, in passato, hanno tentato inutilmente di attuare, un gruppo che si è mosso sulla traccia di altre “batterie” che avevano nel mirino la strada da Cecina a Grosseto. Quasi una rapina “annunciata”. Gli investigatori impegnati nelle indagini sull’assalto ai portavalori della Battistolli (Variante Aurelia, Livorno) ora hanno una ipotesi di lavoro precisa.
La rapina del 28 marzo sarebbe stata organizzata in Sardegna e in alcune località del Grossetano, ma i banditi hanno dei punti di appoggio, forse anche il loro attuale nascondiglio, in zone non lontane dal punto dell’assalto.
La logistica del commando ricalca lo schema di assalti che sono stati preparati nel recente passato senza avere un seguito. Lo dicono le indagini condotte nell’ultimo decennio dai Carabinieri di diversi comandi della Sardegna e dalla Dda di Cagliari, per questa ragione lo scambio di informazioni tra magistrati e investigatori in queste ore è intenso.
I milioni di euro in transito sulla Cecina-Grosseto sono da tempo un obiettivo delle “batterie” sarde specializzate negli assalti ai portavalori. Ma anche di pregiudicati campani, in odore di camorra, che compaiono in diverse inchieste.
I Carabinieri stanno cercando uno spunto che li porti verso l’anello più debole della catena delle complicità. L’inchiesta sta puntando verso gli ambienti dove è ormai abituale lo scambio della marijuana prodotta nell’Isola e dove pregiudicati sardi (barbaricini , criminali strutturati), entrano in contatto con esponenti delle mafie.
Determinanti per il prosieguo delle indagini, nelle prossime ore, potrebbero essere i risultati degli accertamenti tecnici su impronte digitali e sulle immagini dei rapinatori in azione. Sul posto sarebbe stata trovata anche una pistola che potrebbe essere stata lasciata dai rapinatori. La polizia giudiziaria dispone di programmi che consentono l’identificazione, se si hanno dei parametri antropometrici, anche di persone con il volto coperto.