Una moratoria nazionale per consentire una reale pianificazione energetica rispettosa di ambiente e territorio. È l’obiettivo della petizione "Sì all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!", promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (Grig) che ha già ricevuto più di 20.000 adesioni. Sarà inviata in questi giorni alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, così come a quelli di Cultura (Alessandro Giuli) e Agricoltura (Francesco Lollobrigida).

«Quanto sta accadendo oggi in Italia nell’ambito della transizione energetica sta dando corpo ai peggiori incubi sulla sorte di boschi, campi, prati, paesaggi storici del nostro Bel Paese», afferma il Grig. «Il sacrosanto passaggio all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua) dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio, gas naturale) in assenza di alcuna seria pianificazione e anche di semplice buon senso sta favorendo le peggiori iniziative di speculazione energetica».

L'associazione ricorda anche i numeri dell'assalto: «In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna al 31 agosto 2024 risultano complessivamente ben 5.999 pari a 342,10 GW di potenza. Solo in Sardegna sono 804 i progetti presentati per 53,78 GW di potenza: quasi 30 volte la potenza degli impianti oggi esistenti nell'Isola, ben sette volte l'obiettivo al 2030 stabilito in sede comunitaria».

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