È stato convalidato dal Gip di Forlì, Giorgio Di Giorgio, il fermo di Daniele Severi, indagato per l'omicidio del fratello Franco, agricoltore 55enne il cui cadavere decapitato è stato trovato lo scorso 22 giugno in un dirupo a pochi metri dalla sua abitazione, sull'Appennino forlivese.

Daniele Severi, 63enne, è in carcere a Forlì, dove è stato interrogato dagli inquirenti. 

Il colloquio, spiega il suo avvocato, “in tutto è durato circa un quarto d'ora. Daniele Severi ha nettamente contestato tutti gli addebiti che gli sono stati presentati dagli investigatori. In pratica si è dichiarato del tutto estraneo a quanto accaduto al fratello".

Nella casa del 63enne, così come sugli indumenti che indossava, sono stati svolti accertamenti e rilievi da parte dei militari del Ris.

In particolare nella sua auto, una Panda di colore grigio, pare siano state rinvenute tracce di sangue, così come sulle sue scarpe.

Daniele Severi da pochi giorni era in pensione, prima guidava le ambulanze del 118, e questo potrebbe spiegare le tracce ematiche repertate. 

Sembra, inoltre, che Daniele Severi avesse sollevato dubbi in merito ad aspetti economici e alla gestione del padre anziano, morto alcuni anni fa. Anche i rapporti con gli altri componenti della famiglia erano tesi e in passato c'erano state delle cause civili con i fratelli: tra Franco e Daniele, in particolare, i rapporti erano deteriorati.

(Unioneonline/l.f.)

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