Oltre 220 persone denunciate per aver utilizzato abbonamenti non ufficiali alle pay tv per guardare in maniera illegale serie, film ed eventi sportivi. È la prima volta in Italia.

A condurre le indagini, individuando i "clienti" dei canali pirata sono stati gli uomini del Nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza.

In caso di condanna (ricettazione, truffa e violazione della legge sul diritto d'autore le accuse di cui potrebbero rispondere) subiranno la confisca del televisore, del computer o dello smartphone usati per guardare i programmi illegalmente, ma - soprattutto - la reclusione fino a otto anni e una multa di 25 mila euro.

Le indagini dei militari proseguono ora per individuare la centrale di trasmissione del segnale pirata.

(Unioneonline/l.f.)
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