Le case dei defunti sono troppo lontane dalle parrocchie e non è il caso di sfilare, con la dovuta lentezza, tra gli insulti di chi in macchina è bloccato nel traffico.

Con queste motivazioni i sacerdoti della città di Mesagne, in provincia di Brindisi, hanno chiesto al sindaco di eliminare l'usanza dei cortei funebri.

I preti, si legge nella lettera, contestano la lunghezza del tragitto da fare a piedi. E soprattutto, raccontano, gli automobilisti costretti a fermarsi sono troppo impazienti e disturbano la cerimonia con "suoni e parole sconvenienti".

Il vescovo di Brindisi, monsignor Domenico Caliandro, aveva avallato la proposta.

Ma dal Comune è arrivato un no netto. La tradizione dei cortei è centenaria, ha risposto il primo cittadino, e le persone devono essere libere "di scegliere il modo e la forma per celebrare degnamente il rito del trapasso dei propri cari".

In cambio è arrivata la promessa di migliorare la viabilità, mettendo a disposizione più vigili durante le processioni.
© Riproduzione riservata