Spegnersi a soli diciotto anni, nel silenzio quasi irreale di una notte di festa appena trascorsa, tra le braccia della mamma che cerca disperatamente di strapparti alla morte. È il tragico destino di Riccardo Melis, studente di Villagrande Strisaili rimasto vittima di un incidente stradale accaduto alle tre e un quarto di ieri notte in pieno centro abitato. Un destino reso ancora più crudele dal disperato quanto inutile sforzo di sua madre, Gesuina Manias, medico del 118 di Lanusei, che ha cercato disperatamente di rianimarlo.

LO SCHIANTO È la notte a cavallo tra la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta. La Y10 con a bordo il ragazzo e altri due coetanei si schianta violentemente contro un palo in ferro in via Bariocce, centralissima via del paese, dopo una discesa. Quando il medico di turno in servizio al 118 e gli altri componenti dell'équipe arrivano in ambulanza nel teatro dell'incidente, si trovano davanti una scena straziante. La loro collega, medico esperto e competente che in tante occasioni ha salvato la vita ad altre persone, è china sul corpo di suo figlio e sta cercando di rianimarlo. C'è tutta la sua disperazione di madre in quegli sforzi. Sono gesti esperti, ripetuti con professionalità all'infinito e che in tanti altri casi sono serviti a riaccendere la speranza. Questa volta no, questa volta è tutto inutile. Lo studente è già morto. Gli altri soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso e trasportare la salma all'ospedale di Lanusei.

L'AUTO DISTRUTTA A poca distanza c'è la Y 10 semidistrutta, nella quale Riccardo, che aveva compiuto diciotto anni a settembre e studiava all'istituto tecnico commerciale di Tortolì, viaggiava assieme a due coetanei, Angelo e Giacomo Monni. Entrambi sono rimasti feriti e ora si trovano ricoverati all'ospedale di Lanusei con traumi al torace e all'addome ma non corrono pericolo di vita. L'impatto con il palo, tuttavia, è stato tremendo. Il frontale dell'utilitaria si è accartocciato e per lo studente che si trovava nel lato passeggero della vettura l'urto si è rivelato fatale. Un devastante lesione al cranio, diranno dopo i medici, ha causato la morte di Riccardo.

Ai carabinieri che sono intervenuti in via Bariocce toccherà il compito di risalire alle cause dello schianto - tutte ancora da chiarire - e accertare la dinamica dell'incidente.

UN PAESE IN LACRIME La notizia della morte di Riccardo si è diffusa velocemente a Villagrande dove la famiglia Melis è conosciuta e stimata. Con sua madre Gesuina c'è il padre Gabriele che lavora come veterinario nella Asl di Lanusei, e una sorella più piccola, Barbara. Il lutto di una famiglia si è trasformato immediatamente in quello di un paese intero che anche altre volte si è trovato a dover piangere le giovanissime vittime della strada in giornate di festa. Un sentimento di tristezza profonda ha accompagnato tutta la giornata di ieri, una giornata che avrebbe dovuto passare all'insegna della serenità e del divertimento e che invece si è trasformata in ore di interminabile dolore. In mattinata all'ospedale di Lanusei, dove il corpo del ragazzo è rimasto in attesa delle decisioni della magistratura, l'andirivieni mesto di amici e conoscenti. Un corteo straziante in cui il dolore si è accompagnato all'incredulità per una fine tragica.

IL DOLORE DI SINDACO E PARROCO Riccardo - raccontano in paese - era appena tornato da un viaggio a Barcellona. Quest'estate avrebbe dovuto diplomarsi e stava già pensando alla festa per la maturità. Nel ricordo di don Franco Serrau, parroco di Villagrande, affiora l'immagine di un ragazzo allegro e solare. «Ha sempre frequentato la parrocchia, dapprima come chierichetto e poi all'oratorio. Era un ragazzo perbene, molto cortese, persino affettuoso», racconta il sacerdote, che ieri mattina ha visitato i familiari distrutti dal dolore. «Ora - dice il parroco - non possiamo far altro che stringerci attorno ai genitori e ai familiari che di recente sono stati colpiti da un altro lutto».

Anche il sindaco del centro ogliastrino, Giuseppe Loi, è sgomento. «Abbiamo perso un ragazzo splendido che conoscevo bene. Il papà è stato candidato nella mia lista e con lui ho un rapporto di amicizia da sempre», fa sapere il primo cittadino: «Mi faccio portavoce del dolore di tutta la mia comunità. Dopo, quando disperazione e dolore lasceranno lo spazio alla riflessione dovremmo porci una domanda sul perché certi fatti accadano». Ieri pomeriggio anche il sindaco Loi come tanti altri villagrandesi ha varcato la soglia di casa della famiglia Melis per portare una parola di conforto.

GIUSY FERRELI
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